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Parigi-Nizza 2020: la cronometro di Saint-Amand-Montrond incorona Kragh Andersen, ma Schachmann guadagna su tutti i big

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La cronometro di Saint-Amand-Montrond ha segnato profondamente la classifica generale della Parigi-Nizza 2020. Oltre alla prova superlativa da parte del campione nazionale danese della prova in linea Søren Kragh Andersen (Team Sunweb), meritatissimo vincitore di questa quarta tappa in soli 18’51”, va evidenziata l’ennesima conferma della condizione eccelsa di Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), che si riconferma sempre più leader della classifica generale grazie ad una cronometro spaziale chiusa a soli 6″ da Andersen. Il tedesco è riuscito così a guadagnare ulteriore vantaggio sui diretti avversari, figurando oramai come il candidato numero uno alla vittoria finale.

Di fatti, in questo momento, il campione nazionale di Germania ha ben 58″ di vantaggio sullo stesso Kragh Andersen, 1’01” sul compagno di squadra Felix Grosschartner, 1’05” su Nils Politt (Israel Start-Up Nation) e 1’06” sul favoritissimo Sergio Higuita (EF Pro Cycling), che ha chiuso la sua prova sui tempi di Vincenzo Nibali. Il messinese della Trek-Segafredo infatti, ha terminato la sua prova con un distacco di 53″ dal vincitore, scivolando in undicesima posizione in classifica generale a 1’18” da Schachmann. Non un distacco pesante, anzi, adesso la strada sarà tutta a suo favore, e la possibilità di avanzare ci sarà senza ombra di dubbio.

Tra i primissimi corridori scesi dalla pedana di Saint-Amand-Montrond, si sono messi in evidenza Pierre Latour (AG2R La Mondiale), Jan Tratnik (Bahrain-McLaren) e Thomas De Gendt (Lotto Soudal), in assoluto il migliore della prima parte della prova contro il tempo con i suoi 19’04”. Le speranze italiane erano ripiegate su Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), ma purtroppo il toscano ha pagato veramente tanto, chiudendo la sua prova in 20’37”. Partiti altri grandi favoriti della vigilia come il campione europeo a cronometro Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling) e Stefan Kung (Groupama-FDJ), neanche due grandi esperti come il belga e lo svizzero sono riusciti a scavalcare il primato eccelso del veterano De Gendt.

Ci prova dunque l’iberico Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), che per un solo secondo non riesce a passare al comando della classifica provvisoria. Parte anche l’idolo di casa Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), che all’intermedio di La Tour ha solamente 5″ di ritardo da De Gendt. Intanto, il campione danese della prova contro il tempo Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), migliora di meno di un secondo il primato del belga. Tempi altissimi per big come Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), Philippe Glbert (Lotto Soudal) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Delude e non poco Alaphilippe, che perde veramente tanto nella seconda parte della tappa, chiudendo a 24″ dal compagno di squadra Asgreen. Il francese non ha ancora una condizione ottimale.

Nel mentre arriva un’altra sorpresa targata Danimarca, ed è quella offerta da parte di Soren Kragh Andersen (Sunweb), il campione nazionale in linea, che strabilia sul traguardo di Saint-Amand-Montrond passando al comando con 12″ di vantaggio su Asgreen. Ma adesso è arrivato il tempo di lasciare la parola agli uomini della top ten tra cui Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che però non sembra avere la gamba giusta. Parte anche Dylan Teuns (Bahrain-McLaren), che nella prima parte della prova conferma quanto fatto di buono nella cronometro della Vuelta a Andalucia, per poi crollare inaspettatamente nella fase decisiva sfumando, e non poco, le velleità di vittoria. Nibali deve solamente rimanere sulla scia di Teuns in chiave classifica generale, e alla fine paga 52″ di distacco da Andersen. Lontano Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), da cui si nota una certa stanchezza dopo il lavoro fatto finora in supporto di Maximilian Schachmann.

Quest’ultimo, leader delle generale, dimostra ancora una volta una grandissima condizione, e già dal rilevamento cronometrico il suo vantaggio è veramente buono. 45” di ritardo per Sergio Higuita (EF Pro Cycling) che guadagna 7” su Vincenzo Nibali. Non cambia praticamente nulla, e questo conforta, visto che il colombiano è uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Mads Wurtz Schmidt (Israel Start-Up Nation), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), senza velleità di vittoria o di classifica, chiudono lontani; e manca solo la maglia gialla Schachmann. Il tedesco vola anche nella seconda parte di tappa, ma per soli 6″ è costretto ad inchinarsi dinnanzi alla prova superlativa di Søren Kragh Andersen. Schachmann però può consolarsi col fatto che è riuscito a guadagnare su tutti, e adesso sarà veramente difficile scalzarlo dal primo gradino del podio.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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