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MotoGP, Mondiale 2020: Ducati al bivio. Holeshot asso nella manica, ma basterà? In bilico i rinnovi di Dovizioso e Petrucci

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La stagione della MotoGP avrebbe dovuto aprire i battenti tra pochi giorni in Qatar, ma purtroppo il grave problema causato dall’ormai noto COVID-19 e l’allarmismo che lo circonda ha fatto ufficialmente scivolare di qualche settimana il primo appuntamento col Mondiale 2020. Per ora i Gran Premi di USA e Argentina restano in sospeso ma la sensazione è che si potrebbe davvero rinviare il tutto all’Europa e dunque al primo fine settimana di maggio.

Nonostante questo la situazione in casa Ducati resta la medesima rispetto a quella dei test, con una GP20 che ha dato qualche segnale di vita nelle ultime giornate a Losail rispetto a quanto mostrato a Sepang, ma che è parsa comunque un mezzo gradino sotto a Yamaha e forse anche alla sorprendente Suzuki, senza considerare la Honda e tutti i misteri che circondano la casa giapponese al momento. La scuderia di Borgo Panigale è sempre stata all’avanguardia sul lato tecnologico, e il sistema holeshot già sperimentato nel 2019 è stato letteralmente copiato dai rivali in vista di questa stagione. Un sistema per abbassare l’altezza della Desmosedici in accelerazione che ricorda quasi il DAS Mercedes come tipologia di elemento, ma che resta in ogni caso un componente piuttosto misterioso e che inevitabilmente sulla moto bolognese è ad uno step di sviluppo superiore rispetto agli altri e potrebbe regalare un buon vantaggio nel caso si riuscisse a spremerne tutto il potenziale.

Al di là del sistema holeshot il telaio 2020 sembra aver risposto positivamente mentre per quanto riguarda le nuove gomme Michelin la situazione resta abbastanza incerta e la nuova carcassa ha cambiato le carte in tavola e solamente con le prime gare della stagione si potrà davvero capire come Ducati e le scuderie rivali si adatteranno ai vari circuiti e alle varie condizioni.

Siamo ad un anno fondamentale per la coppia di piloti attualmente vestiti di rosso, infatti sia Andrea Dovizioso che Danilo Petrucci sono in scadenza di contratto e dovranno dimostrare di meritarsi il rinnovo. Al forlivese è chiesto per l’ennesima volta il compito “impossibile” di provare a contrastare il dominio dello spagnolo Marc Marquez e della Honda, o quantomeno confermarsi vice-campione del mondo come accade ormai dal 2017 a questa parte se l’iberico proseguisse come dominatore incontrastato e incontrastabile. Per l’umbro invece il discorso è molto differente e l’impressione è che soltanto con delle super prestazioni (in stile prima parte della stagione scorsa) si potrà vederlo ancora in sella alla Desmosedici a partire dal 2021. L’australiano Jack Miller e il nostro Francesco Bagnaia scalpitano in Pramac e, se i risultati nel 2020 dovessero essere dalla loro parte, diventerebbero i principali pretendenti a sostituirlo nel team ufficiale.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: V.Origo

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