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L’Italia è grande: Nicola Pietrangeli, il Re Sole di Parigi. I trionfi al Roland Garros e la Coppa Davis da capitano

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Nicola Pietrangeli è stato senza ombra di dubbio uno dei massimi esponenti del tennis azzurro. Nella sua carriera ha collezionato trionfi internazionali sia da giocatore che da capitano dell’Italia, diventando una delle pietre miliari di questo meraviglioso sport. Nato a Tunisi nel 1933, dove il padre Giulio era imprenditore, torna in Italia, per la precisione a Roma, negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il primo approccio con lo sport che lo renderà grande avviene nel Tennis Club Parioli, nel frattempo gioca anche a calcio nella Lazio ma quando i biancocelesti lo cedono in prestito alla Viterbese sceglie di concentrarsi sul tennis.

A 18 anni la prima apparizione agli Internazionali d’Italia dove viene sconfitto al primo turno in quattro set dal belga Jacques Peten. L’esordio in uno Slam, il Roland Garros, arriva due anni più tardi, nel 1954, quando viene fermato al secondo turno  dal campione uscente Vic Seixas. Nello stesso anno ha la possibilità di giocare per la prima volta in Coppa Davis dove supera lo spagnolo Carlos Ferrer ma, nei quarti di finale, contro la Svezia, perde entrambi i singolari, contro Sven Davidson e Lennart Bergelin.

Il primo sigillo tra i professionisti è datato 1955 quando conquista il torneo di Wiesbaden, superando in finale Orlando Sirola, che diventerà suo compagno di doppio. Pian piano grazie alle sue immense qualità atletiche e tecniche scala le classifiche. Nel 1957 Nicola Pietrangeli fa la sua unica apparizione agli Internazionali d’Australia, dove è testa di serie numero 5, fermandosi ai quarti di finale sconfitto da Mal Anderson. Nello stesso anno arriva la prima affermazione agli Internazionali d’Italia dove supera in finale Beppe Merlo.

Nel 1958 il tennista azzurro vince tre tornei: Internazionali d’Egitto, Campionati Internazionali di Sicilia e Internazionali di Cecoslovacchia, trionfi che sono il preludio a quanto accadrà nella stagione successiva. Nel 1959 Nicola Pietrangeli scrive la storia del tennis nostrano trionfando al Roland Garros. Prima elimina il messicano Llamas al secondo turno e, soprattutto, il fortissimo australiano Neale Fraser, in semifinale e poi batte in finale il sudafricano Ian Vermaak, in quattro set. Questo trionfo vale il 3° posto nella classifica mondiale. In questa fantastica stagione l’italiano, oltre al primo Slam, vince ben sei tornei.

Il 1960 è l’anno della consacrazione per Nicola Pietrangeli vero dominatore della terra rossa. La sua cavalcata al Roland Garros è praticamente inarrestabile: batte al primo turno il tennista di casa Alain Bresson; al secondo l’australiano Martin Mulligan, al terzo turno il messicano Mario Llamas, al quarto l’altro francese Gerard Pilet; ai quarti di finale elimina l’altro astro nascente spagnolo Andrés Gimeno, in semifinale sconfigge in tre set ancora un francese, Robert Haillet e in finale supera in quattro set il cileno Luis Ayala. L’Italia arriva per la prima volta anche in finale di Coppa Davis, anche grazie alle prestazioni incredibili di Orlando Sirola. La sfida sull’erba di Sidney, però, è amara per gli azzurri che cedono di fronte ad una grandissima Australia guidata dall’immenso Rod Laver.

Nel 1961 Pietrangeli porta a casa ben sette tornei in giro per il mondo, ovviamente tutti sulla terra rossa. A Torino, sede scelta per il centenario dell’Unità d’Italia, l’azzurro trionfa per la seconda volta agli Internazionali d’Italia: battendo, nuovamente, in semifinale Roy Emerson e in finale sua maestà Rod Laver. Prova a conquistare il tris al Roland Garros ma viene sconfitto in finale dallo spagnolo Manuel Santana in cinque set. L’Italia conquista nuovamente la finale in Coppa Davis, ancora contro l’Australia, questa volta si gioca a Melbourne, ma Laver ed Emerson e il doppio Emerson-Fraser sono imbattibili e trionfano con un incredibile 5-0. Il 1962 e il 1963 sono anni non proprio semplicissimi per Pietrangeli visto che negli Slam viene eliminato precocemente e riesce a vincere “solo” quattro tornei complessivamente.

Nel 1964 prova ancora l’assalto al Roland Garros ma deve arrendersi in finale allo spagnolo Manuel Santana, diventato uno dei punti di riferimento del tennis mondiale sulla terra battuta. L’anno seguente si impone per la seconda volta negli internazionali d’Argentina Buenos Aires ma ha poca fortuna negli Slam. Sulla terra rossa di Francia si presenta come testa di serie numero 3 ma perde al quarto turno dall’australiano Tony Roche. Proprio da quest’ultimo perderà anche la finale degli Internazionali d’Italia nella stagione successiva.

A 35 anni, nel 1968, conquista il torneo di Monte-Carlo ma è costretto a dare forfait per problemi fisici allo Slam francese. A questo punto la carriera dell’italiano sembra nella fase calante tanto che, l’ex compagno di doppio Orlando Sirola diventato capitano non giocatore dell’Italia (con il quale ha vinto il Roland Garros nel 1959), sceglie di far fare esperienza ai giovani Adriano Panatta e Massimo Di Domenico, non convocando Pietrangeli alla Coppa Davis del 1970. Esperimento fallito visto che gli azzurri vengono eliminati subito.

Nel 1971, al Foro Italico, Pietrangeli batte al primo turno il diciottenne Corrado Barazzutti in tre set e poi si ritira al secondo contro lo spagnolo Andrés Gimeno. Sirola gli concede una possibilità ai quarti di finale di Coppa Davis, contro la Jugoslavia ma perde amaramente in tre set contro Željko Franulović. Sarà per lui l’ultima partita nella massima competizione per nazioni dove ha collezionato 164 presenze, 110 in singolare e 54 in doppio, con 120 vittorie totali 78 da singolarista e 42 in doppio. Nel 1973 fa le sue ultime apparizioni in singolare al Foro Italico, al Roland Garros e a Wimbledon dove viene eliminato al primo turno. Nel 1974 all’età di quarant’anni, quando occupa la posizione 271 della classifica Atp, Nicola Pietrangeli si ritira.

Viene poi scelto come capitano non giocatore dell’Italia e in queste vesti riuscirà a conquistare la prima e unica Coppa Davis presente nella bacheca azzurra. Nel 1976 sceglie il quartetto formato da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. L’Italia in semifinale si ritrova per l’ennesima volta l’Australia ma gli azzurri riescono a sfatare il tabù vincendo con un tiratissimo 3-2. In finale a Santiago contro il Cile la nazionale guidata da Pietrangeli trionfa con un netto 4-1.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Wikipedia

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