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F1, GP Australia 2020: dopo mille dubbi scatta la nuova stagione, quali equilibri vedremo all’Albert Park?

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Era davvero da tanto tempo che una stagione di Formula Uno non prendeva il via attorniata da una simile incertezza. L’aspetto più preoccupante è che questi dubbi sono veramente spalmanti su tanti livelli. In primo luogo non possiamo mettere tra parentesi il caso coronavirus. Liberty Media e gli organizzatori del Gran Premio d’Australia 2020 che farà alzare il sipario sul campionato nel corso del prossimo weekend, si sono presi un rischio non da poco. Gara confermata e per giunta a porte aperte. Le decine di migliaia di spettatori che, come tradizione, affollano le tribune del circuito dell’Albert Park saranno concentrate solamente sulla pista?

Questi discorsi, ovviamente, sono stati valutati da chi di dovere e quindi a noi non rimane che analizzare gli altri punti interrogativi. Quelli sportivi. Quelli che non mettono in gioco la salute delle persone, fortunatamente, ma che non sono comunque di semplice lettura. Il Circus della Formula Uno sbarca a Melbourne all’insegna della più totale incertezza. I sei giorni di test di Barcellona hanno dato l’impressione che le scuderie abbiano preferito mischiare le carte piuttosto che far vedere il loro reale valore, per cui non è semplice prevedere chi sarà la vera favorita di questo primo appuntamento stagionale.

Essendo reduce da sei titoli consecutivi non si può che mettere la Mercedes in prima fila, ma la scuderia di Brackley nei test pre-stagionali ha alternato tempi clamorosi (e il nuovo sistema DAS a spaventare tutti i rivali) a rotture della Power Unit che, senza troppi giri di parole, hanno terrorizzato il team. Lewis Hamilton e Valtteri Bottas (dominatore della scorsa edizione) sono pronti a fare la voce grossa con la loro W11, ma la possibilità che la vettura tinta di argento non potrà dare il proprio massimo potenziale è concreta.

Chi, invece, è uscita nel migliore dei modi dai test catalani sembra davvero essere la Red Bull. Max Verstappen e Alexander Albon hanno messo in pista una RB16 quanto mai efficace. Veloce sia sul giro secco sia sul passo gara, gentile con le gomme e, non ultimo, potente e costante con il motore Honda. L’olandese è consapevole di poter lottare per il titolo in questa annata e farà di tutto per dimostrarlo sin dal via della stagione, una eventualità che non gli è capitata spesso nelle ultime edizioni, con una monoposto che, troppo spesso, necessitava di qualche settimana per mettersi in carreggiata.

Non ce ne vogliano Mercedes e Red Bull ma, oggettivamente, è la Ferrari il maggiore punto di domanda della trasferta nella terra dei canguri. Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno avuto a che fare con una SF1000 quanto mai difficile da inquadrare. La vettura con il Cavallino Rampante è sicuramente migliorata a livello di aerodinamica verticale e nelle curve lente, andando a scapito della velocità di punta. I nei non sono mancati, anche se non certo drammatici, come la sensazione che a Maranello non si sia voluto minimamente forzare, nè a livello di tempi, nè di motore. Un anno fa la Rossa si presentava a Melbourne con i galloni della favorita d’obbligo, e sappiamo bene come andò, quest’anno, invece, con profilo basso e poche chiacchiere. Un modo per invertire la rotta? Lo scopriremo solamente dalle prove libere delle prime ore di venerdì qua in Italia, con tre ore di sessioni che ci diranno se Barcellona è stato solamente un grane bluff o lo specchio di quello che vedremo nel corso della stagione.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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