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Basket: la situazione in Europa e non solo. Quasi tutti fermi, alcuni stop definitivi. Si gioca ancora in Turchia e pochi altri Paesi

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La situazione del basket in Europa, e non solo, è di stallo sostanzialmente totale. Quasi nessun campionato è attivo, le sospensioni non si contano, qualche cestista è rimasto colpito dal coronavirus e varie squadre (tra cui anche l’Olimpia Milano) sono finite in quarantena. Andiamo a fare un punto della situazione.

Oltre alla Serie A, sulla quale sta infiammandosi la battaglia legata all’opportunità dei tempi entro i quali ricominciare e come, dal momento che diversi americani hanno fatto ritorno negli USA e non si sa se torneranno, anche l’altro campionato storicamente di riferimento, la Liga ACB, ha i suoi problemi. Attualmente sospeso, si sta pensando di dichiarare finita la stagione. Il Barcellona potrebbe essere proclamato campione, ma su questa eventualità ci sarebbe la forte opposizione del Real Madrid. Di certo c’è che buona parte dei 18 club che si riuniranno oggi dovranno prendere decisioni molto pesanti in un senso o nell’altro.

Qualcuno i battenti li ha già chiusi. In Lituania il campionato è stato sospeso definitivamente e lo Zalgiris Kaunas proclamato campione. I giocatori sono stati lasciati liberi di tornare nelle proprie terre, con una clausola che ne richiede il ritorno qualora si dovesse tornare a giocare in Eurolega (attualmente ferma, come l’EuroCup, fino all’11 aprile; se per la seconda coppa si fa strada l’idea delle Final Eight, per la prima non sono ancora trapelate indicazioni). In Ucraina, allo stesso modo, il Dnipro è campione dopo che la massima serie è stata interrotta decidendo di non riprenderla. In Svizzera, invece, allo stop non è seguita proclamazione.

Giovedì 12 marzo: questa data ha segnato in maniera indelebile l’attività cestistica di quest’anno. Dopo lo stop alla NBA, si sono fermati tutti: Eurolega, EuroCup, competizioni FIBA e moltissimi campionati in Europa, anche di livello come Francia, Grecia, Germania, Israele si sono dati alcune settimane di stop ognuno con i propri tempi, e nei giorni successivi in molti hanno fatto lo stesso. Anche fuori dall’Europa ci sono stati dei movimenti: in Brasile dovrebbe essere decisa oggi la sospensione. Chi sta invece cercando di riprendere è la Cina, dove però non sembrano chiare le modalità: sta emergendo, in particolare, la possibilità di continuare senza gli americani, per questioni legate alla quarantena.

Qualche campionato, invece, continua. Il caso principale è quello della Turchia, dove molti giocatori, soprattutto non turchi, hanno manifestato a chiare lettere la loro preoccupazione per la continuazione, sebbene a porte chiuse. Soltanto altri tre Paesi vedono continuare, a porte aperte o chiuse, i propri campionati di basket: Russia, Regno Unito e Serbia.

Nel frattempo, il nodo più importante rimane legato ai tornei Preolimpici, ammesso che si disputino: la sensazione che serpeggia è che, dovesse il Giappone riuscire a ospitare quest’anno la rassegna a cinque cerchi, di tempo per giocarli non ne rimarrebbe. Bisognerà allora capire quali soluzioni alternative saranno perseguite.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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