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MotoGP, Test Sepang 2020: il pagellone. Yamaha e Suzuki in grande spolvero, Honda e Ducati in difficoltà con le nuove gomme

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La tre giorni di test a Sepang è andata in archivio ed è dunque arrivato il momento di tracciare un primo bilancio dei valori in campo emersi sull’impegnativo tracciato malese. Manca ancora praticamente un mese al Mondiale MotoGP 2020, perciò è ancora troppo presto per poter capire al meglio il potenziale dei vari protagonisti a parità di condizioni, tuttavia le 24 ore trascorse in pista hanno fornito alcune indicazioni abbastanza interessanti su cui i team dovranno lavorare per presentarsi al top nella tappa inaugurale di Losail. Di seguito il pagellone dei test collettivi di Sepang per la MotoGP:

PAGELLONE TEST SEPANG 2020 – MOTOGP

Yamaha 9,5. La casa di Iwata può ritenersi molto soddisfatta per le novità tecniche introdotte sulle moto nella versione 2020, come dimostra il dominio di Fabio Quartararo nel time-attack e l’incredibile costanza di rendimento ad alti livelli di Maverick Viñales sul passo con gomme usate. Le nuove mescole Michelin sembrano favorire la Yamaha, da sempre efficace nella percorrenza in curva, che quest’anno potrebbe finalmente tornare in lotta per il titolo.

Maverick Viñales 9. Uno dei migliori in assoluto a Sepang specialmente per quanto dimostrato dal punto di vista cronometrico con pneumatici usati. Lo spagnolo si trova molto bene in Malesia, perciò è ancora presto per poterlo indicare come prima alternativa a Marquez, tuttavia l’impressione destata è davvero positiva.

Fabio Quartararo 9. Ormai non più una gradita sorpresa ma una solida realtà della MotoGP. Il 20enne nizzardo del Team Yamaha Petronas, dopo aver girato fortissimo con la sua vecchia moto nel day-1, ha preso confidenza con la nuova M1 ufficiale del 2020 mettendo in mostra la consueta superiorità sul giro secco oltre ad una buonissima consistenza sul passo che lo proietta di diritto tra i candidati al podio finale del Mondiale.

Valentino Rossi 7,5. Un passo alla volta, il “Dottore” sembra in costante crescita in sella alla Yamaha 2020 come può testimoniare la sua progressione cronometrica nell’arco delle tre giornate di prove malesi (1’59″5 nel day-1, poi 1’59″1 e 1’58″5 negli ultimi due giorni). Il passo non è ancora all’altezza dei suoi pari marca Vinales e Quartararo, ma rispetto agli ultimi test invernali del 2019 va evidenziato un notevole miglioramento.

Franco Morbidelli 5,5. Estremamente rapido soprattutto nei time-attack effettuati venerdì e sabato con un secondo ed un quinto posto, rispetto alla maggior parte dei suoi avversari non riesce a migliorare domenica ed è costretto a chiudere i test in 14ma posizione nella classifica combinata a quasi mezzo secondo dal compagno di squadra. Va rimarcato però il fatto che il romano ha a disposizione una versione ibrida tra la M1 2019 e quella del 2020 adottata invece dagli altri tre centauri di Iwata.

Alex Rins 9. Forse il migliore in pista complessivamente a Sepang nell’arco delle 24 ore di test collettivi in sella alla sua Suzuki. Lo spagnolo è reduce da un’ottima stagione ma quest’anno l’obiettivo è quello di confermarsi al top con maggiore continuità, migliorando il rendimento in qualifica (ottimi segnali in tal senso sono emersi nel corso dei test) e limitando gli errori in gara.

Ducati ufficiale 5. La scuderia di Borgo Panigale ha fatto più fatica del previsto ad emergere, pagando dazio rispetto a Yamaha e Suzuki sia sul giro secco che sul passo gara. Andrea Dovizioso ha lavorato molto sulla messa a punto della moto senza cercare la prestazione pura (al contrario di Petrucci, 6°) ma l’impressione è che le nuove gomme Michelin possano rappresentare un problema in più per il team emiliano.

Honda 5. Cal Crutchlow ha salvato parzialmente il bilancio complessivo grazie ad un time-attack fantastico dell’ultimo giorno in cui si è inserito appena alle spalle di Quartararo, tuttavia i test malesi hanno fatto emergere tutte le criticità attuali della Honda. Marc Marquez, ancora molto lontano dal top fisicamente, si è infatti detto più preoccupato dei problemi della moto rispetto al suo dolore per la spalla operata.

KTM 7. La casa austriaca prosegue sulla scia dello shakedown e si avvicina ulteriormente ai top team ufficiali come Honda, Ducati, Yamaha e Suzuki. Manca ancora qualcosa soprattutto sulla lunga distanza per poter competere ad altissimi livelli, ma Pol Espargarò (7°) e Daniel Pedrosa (9°) hanno mostrato il potenziale di una KTM in crescita tecnica rispetto alla scorsa stagione.

Aprilia 6. Considerando l’assenza di Andrea Iannone (in attesa della sentenza definitiva della FIM sul caso doping in cui è coinvolto), il team di Noale si è comunque ben comportato grazie ad un ottimo Aleix Espargarò (10°) mentre i test rider Bradley Smith e Lorenzo Savadori hanno fatto molta fatica navigando nei bassifondi della classifica combinata.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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