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Biathlon, Mondiali 2020: pagelle 13 febbraio. Lukas Hofer MVP nello storico argento della staffetta mista italiana, Norvegia padrona

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I Mondiali di Anterselva (Italia) di biathlon si sono aperti e si è dato inizio alle danze con la staffetta mista. Un day-1 con il botto per l’Italia con uno storico argento. Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch hanno raccolto un grande risultato, piegandosi solo alla Norvegia di Marte Røiseland, Tiril Eckhoff, Tarjei Bø e di Johannes Bø e precedendo la sorprendente Repubblica Ceca di Eva Puskarcikova, Marketa Davidova, Ondrej Moravec e Michal Krcmar. Una gara palpitante che ha sorriso alla squadra tricolore, capace di conquistare il terzo podio consecutivo tra Mondiali 2019 e Olimpiadi 2018. Di seguito le pagelle su quanto successo in questa prova:

LE PAGELLE DELLA STAFFETTA MISTA – MONDIALI ANTERSELVA 2020

Norvegia 10 – Il quartetto  norvegese era il favorito e ha gestito sapientemente gli equilibri di questa staffetta. Il numero di ricariche (7) è stato superiore alle attese, ma quando hai in squadra fenomeni sugli sci ci si può permettere qualche piccolo passaggio a vuoto. Il poker d’assi Marte Røiseland, Tiril Eckhoff, Tarjei Bø e Johannes Bø si è dimostrato una garanzia e per la selezione “Norge” è arrivato il quinto titolo mondiale e la decima medaglia iridata (5-2-3). In questa gara, nella frazione finale, Bø ha saputo guadagnare una manciata di secondi di margine nei confronti di Dominik Windischsfruttando al meglio le due ricariche in una sessione di tiro giocata spalla a spalla con l’azzurro.

Lukas Hofer 10 – Senza se e senza ma è lui l’MVP della gara. Una terza frazione epica con zero errori nei due poligoni, bravo anche a gestire una piccola incertezza nella serie in piedi, uscendo per primo dalla seconda sessione di tiro. Non ci si poteva aspettare niente da meglio da Lukas, visto che è stata sua la prestazione chiave che poi ha permesso a Dominik Windisch di giocarsi il tutto per tutto con la Norvegia, guadagnando del margine nei confronti della Repubblica Ceca.

Lisa Vittozzi 8 – Non era facile per la sappadina aprire questa staffetta, vista la vigilia vissuta tra mille tensioni di vario genere. Lisa ha fatto il suo, incappando in due errori nella serie a terra, ma abile con le ricariche a non concedere troppo spazio alle altre. Nel poligono in piedi poi ha messo in scena una serie notevole e preso il comando delle operazioni, dando il via alla grande prova di squadra del Bel Paese.

Dorothea Wierer 8 – Sulla stessa lunghezza d’onda della compagna di Nazionale, Doro fa ricorso a due ricariche (una nel primo e una nel secondo poligono) facendo gara di testa con Tiril Eckhoff. Poi perde qualcosa nell’ultima serie, nei confronti della norvegese, ma tiene botta alla grande, controllando i tentativi di rientro delle altre e accusando una dozzina di secondi dalla sorniona Eckhoff.

Dominik Windisch 8.5 – L’ultima frazione è sempre quella più complicata, difficile dominare “l’inferno emotivo”. Windisch, davanti al pubblico di casa, ha ottenuto uno zero a terra, che gli ha permesso di mettersi in marcatura di Johannes Bø e di tenere le sue code fino al secondo poligono. Lì, il mite Domme, ha tentato l’all-in, cercando di far saltare il banco ma le due ricariche, come il rivale norvegese, hanno sorriso a quest’ultimo, velocissimo in questo particolare, e poi con tantissima benzina nelle gambe per l’ultimo giro. Può comunque sorridere Windisch che, reduce da una stagione pochi lampi, ha saputo trovare nel momento più importante una prestazione di grande valore.

Repubblica Ceca 8 – Indubbiamente la sorpresa di questa prova. Le sole due ricariche, una di Puskarcikova in apertura ed una di Krcmar a chiudere, descrivono la portata del riscontro dei cechi, con Davidova e Moravec “perfetti” al poligono e convincenti sugli sci. La gara dei cechi dipendeva fortemente da quanto potesse fare la prima atleta, ma si può dire che la risposta della citata Puskarcikova è stata all’altezza della situazione e i suoi compagni hanno chiuso il cerchio.

Ucraina 7 – Un quinto posto di grande solidità per la selezione ucraina. Anastasiya Merkushyna ha dato il via alla danze con uno zero e le prestazioni di Yuliia Dzhima e di Artem Pryma sono state sopra le righe, con solo due ricariche usate nelle rispettive frazioni. E’ un po’ mancato Dmytro Pidruchnyi, che è entrato in modalità “rischia tutto” nell’ultima serie in piedi, pagando con il giro di penalità e dando addio a qualunque sogno di gloria.

Germania 5 – La formazione tedesca deve iscriversi al club delle delusioni di questa staffetta. Le tre affermazioni nelle rassegne precedenti non potevano che accreditare di qualcosa di prestigioso la compagine teutonica, giunta al traguardo con l’amara “medaglia di legno” al collo. Franziska Preuss prima e Denise Herrmann (1 giro di penalità e 3 ricariche) poi non hanno dato risposte positive nelle serie in piedi e questo ha fatto una gran differenza.

Francia 4.5 – Pochi dubbi sul ritenere la prestazione dei galletti da “penna rossa”. I francesi, con la Norvegia, erano i principali candidati a centrare il bersaglio grosso, tenendo conto del successo a Pokljuka in CdM e anche della tradizione (8 medaglie mondiali, di cui 2 ori, 4 argenti e 2 bronzi). Selezione transalpina solo settima alla fine della fiera e letteralmente crollata fin dalla prima serie con il giro di penalità di una Julia Simon in grande difficoltà. Rimanendo al femminile, le tre ricariche di Justine Braisaz sono state decisamente troppe nella serie a terra e a poco sono valse le prove notevoli di Martin Fourcade e soprattutto di Quentin Fillon Maillet per rientrare in gioco.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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