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Basket 3×3 femminile, possibile rivelazione azzurra nel 2020? Dirottate anche ragazze provenienti dalla Nazionale classica

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Tra le mille parole che ruotano intorno alla pallacanestro italiana, una se n’è aggiunta in maniera piuttosto prepotente negli ultimi due anni: 3×3. In questo che è il fratello minore del gioco che tutti siamo abituati a vedere e conoscere, l’Italia è riuscita a conquistare un titolo mondiale femminile nel 2018, e proprio le donne hanno la chance, nel prossimo marzo, di qualificarsi per le Olimpiadi.

Le ultime convocazioni per il raduno di Roma hanno dimostrato che il Settore Squadre Nazionali intende cercare di capire che cosa fare in vista dell’appuntamento in India. Al gruppo che, con qualche rotazione per infortuni o altro genere di problematiche, è diventato quello storico degli ultimi anni (Rae Lin D’Alie, Giulia Rulli, Marcella Filippi ed Arianna Zampieri, con Giulia Ciavarella rimasta fuori da questa tornata) sono state infatti aggiunte altre protagoniste di Nazionali, giovanili o maggiori, o di Serie A1.

Dall’elenco pubblicato dalla FIP il 17 dicembre, però, va esclusa Sara Madera, che ha comunicato la propria rinuncia al raduno a causa di un infortunio subito in campionato, nel match che opponeva la sua Lucca alla Virtus Bologna. Per il resto, spazio a protagoniste anche degli ultimi Europei, come Nicole Romeo, Elisa Penna e Olbis Andrè, ma anche a Sara Bocchetti, che a Vigarano si è ritagliata un ruolo da settima miglior realizzatrice della massima serie con 17.08 punti a partita, unica nostra giocatrice nelle prime 10. A Roma andranno anche l’esperta Chiara Consolini, la capitana di Venezia Debora Carangelo e Martina Bestagno, che sempre alla Reyer sta disputando forse la miglior annata della sua carriera per sostanza.

Non è escluso che si possa dunque cercare un mix ideale tra il gruppo che ha fatto benissimo a livello europeo e globale e alcune delle giocatrici che finora non sono mai state realmente all’interno delle scelte per il 3×3 in un qualsivoglia ambito. Le valutazioni, in ogni caso, vanno fatte per tempo e considerando quali possono essere i pregi e i rischi di eventuali nuovi inserimenti in un assetto che, di base, è già formato e si fonda in gran quantità sull’apporto di D’Alie, amatissima da tutti gli appassionati del genere. Una statistica le fa particolarmente onore: in stagione è stata l’unica a mettere a segno per 10 volte, nella stessa partita, 5 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. L’aggettivo “unica”, in questo caso, va esteso in senso universale, perché non ci è riuscito neppure alcun maschio.

A tal proposito, qualche parola anche per gli uomini, che pian piano stanno cercando di trovare un’identità e forse, in parte, ci stanno anche riuscendo, dal momento che ciò che serve per una scalata a livello internazionale è soprattutto un gruppo stabile. Del resto, per l’insegnamento basta andare non solo nell’Italia femminile, ma anche nella Serbia dei maestri di questa specialità, da Dusan “Mr. Bulletproof” Bulut in giù. La speranza è di poter vedere anche la rappresentativa maschile agli Europei di Anversa a fine giugno.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: fiba.basketball

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