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Formula 1

F1, la collezione di errori della Ferrari nel 2019. Poche gare senza sbavature

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Il 2019 terminerà tra poche ore e per la Ferrari si potrà finalmente voltare definitivamente pagina per lanciarsi in un nuovo e inedito cammino. L’obiettivo mai neanche velatamente nascosto è quello di andare a caccia del titolo, di spezzare un digiuno che dura ormai dal 2008 (e dall’anno precedente per quanto riguarda quello piloti) e di riportare sul tetto del mondo il marchio più famoso e prestigioso della storia della Formula 1.

Per riuscire nell’intento sarà però necessario imparare dagli errori commessi, per evitare di ripeterli e farsi trovare pronti in situazioni analoghe. Andiamo dunque ad analizzare brevemente la stagione nel suo complesso, provando a riportare tutto ciò che poteva andare diversamente in questo Mondiale 2019:

– Sakhir, Bahrain: Leclerc stava dominando la gara e la rottura di un cilindro lo ha privato di una storica prima vittoria già alla sua seconda corsa in Rosso e nel frattempo Vettel commetteva il primo grave errore finendo in testacoda nel corpo a corpo con Hamilton

– Baku, Azerbaijan: Leclerc mostra un passo dominante nelle libere ma finisce a muro durante la qualifica, perdendo ogni possibilità di lottare con le Mercedes.

– Montecarlo, Monaco: Leclerc manca clamorosamente l’accesso al Q2 per un eccesso di confidenza del suo box dopo un non ottimale primo tentativo del padrone di casa.

– Montreal, Canada: Vettel viene penalizzato per essere rientrato in maniera non sicura dopo un lungo in curva 3 mentre lottava con Hamilton. Decisione che resta tutt’oggi molto discutibile da parte dei commissari, ma l’episodio ha certamente influito pesantemente su tutta la parte centrale di stagione del tedesco.

– Paul Ricard, Francia: Vettel accusa un calo di potenza ad inizio del Q3 e si qualifica solo settimo, chiamandosi fuori dalla lotta per il podio a prescindere.

– Spielberg, Austria: nuovo problema nel Q3 per Vettel che deve così partire per la seconda volta dal centro del gruppo, poi in gara il contatto Verstappen-Leclerc che decide la gara è giudicato a favore dell’olandese.

– Silverstone, Gran Bretagna: secondo grave errore stagionale di Vettel che tampona Max Verstappen nel tentativo di sorpasso e pone fine alla propria corsa.

– Hockenheim, Germania: Vettel accusa un altro problema sulla sua vettura ad inizio del Q1 ed è costretto a partire dal fondo nella sua gara di casa, Leclerc sbatte a muro durante la corsa quando era in un’ottima posizione da podio.

– Monza, Italia: pasticcio al sabato nel gioco delle scie, con Leclerc che in maniera molto furba sfrutta il caos generale del Q3 per non restituire il favore al compagno e mantenere la pole position. In gara il testacoda solitario davanti alla marea rossa di Vettel mentre cercava di rimontare è forse il momento più buio del percorso in Rosso del teutonico.

– Sochi, Russia: Vettel si prende meritatamente la prima posizione al via ma il team interviene decidendo di reinvertire le posizioni durante il primo pitstop, sacrificando incredibilmente la corsa del leader. Dopo la sosta la Ferrari #5 si ferma per un problema alla parte ibrida del propulsore e Leclerc tenta una strategia troppo aggressiva, finendo col perdere anche la seconda posizione.

– Suzuka, Giappone: la partenza shock per eccellenza. Vettel balbetta dalla pole position vanificando quella che era stata la sua miglior qualifica della stagione alcune ore prima e, pochi metri dopo, in curva 2, Leclerc aggancia Verstappen distruggendo la gara dell’avversario e danneggiando l’alettone.

– Austin, USA: protagonista ancora il tedesco, questa volta non a causa sua. La #5 nei primi due giri viene sfilata praticamente da chiunque ed è subito evidente che qualcosa non stia funzionando per il verso giusto. Al nono giro la sospensione posteriore destra infatti cede di schianto e, contemporaneamente ai problemi al motore accusati da Leclerc al sabato, la Ferrari centra un fine settimana davvero da incubo.

San Paolo, Brasile: i guai americani sono nulla, però, in confronto a quanto avvenuto a Interlagos. Prima Leclerc è costretto a partire dal fondo per sostituire il propulsore, poi, quando il monegasco recupera riportandosi sul compagno complice una safety car nel momento ideale, ecco verificarsi l’apice della rivalità interna tra i piloti. Come è finita lo sappiamo tutti.

Yas Marina, Abu Dhabi: la gara è stata abbastanza regolare ma già nel corso delle prove la SF90 ha tornato a presentare grossa instabilità al posteriore e ciò ha causato errori in sequenza soprattutto in curva 19 per entrambi i piloti, finiti a baciare il muro.

 

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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Foto: LaPresse

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