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Dakar 2020, ci sarà Fernando Alonso. Obiettivo esperienza per l’iberico, ma occhio alle vittorie di tappa

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Mentre la stagione dei motori è in letargo aspettando la primavera, tra pochi giorni è già il momento di dare il via ad una delle competizioni più spettacolari del panorama, la 42esima edizione della Dakar. Il 2020 è un anno di svolta, il primo atto di un terzo, storico capitolo. Dopo dieci anni il Rally esce infatti dal Sud America e si trasferisce in Arabia Saudita (prima ancora aveva vissuto un trentennio in Africa), e immediatamente questa nuova avventura è stata denominata “Il Regno della Sabbia”.

In totale il percorso prevede 7.856 km, di cui 5.097 km sono di prova cronometrata (ovvero il 65% del totale). Il 5 gennaio i 572 piloti dell’entry list scatteranno da Jedda, per dirigersi in direzione di Riyadh attraversando paesaggi mozzafiato tra montagne e canyon.

Oltre alle condizioni ambientali sempre molto critiche, i partecipanti e i loro mezzi dovranno anche fare i conti con l’oscurità perché in Arabia Saudita in questo periodo le giornate sono molto corte e molte delle prove si concluderanno dopo il tramonto.

Tra i 351 mezzi al via (17 in più rispetto al 2019) spicca la Toyota Hilux della coppia spagnola Fernando Alonso e Marc Coma. Il team giapponese è il favorito alla vittoria dato che può contare su un vero dream team, che comprende anche il vincitore uscente Nasser Al-Attiyah ma per l’ex pilota di Formula 1 l’obiettivo in questo difficile debutto potrebbe essere andare alla caccia del colpo grosso in una delle durissime dodici tappe nelle quali è suddiviso il percorso. Saranno inoltre presenti ben 27 italiani, divisi in due equipaggi con le auto, quattro con i camion e altrettanti con i SSV.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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