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Ciclismo

Mattia Cattaneo: “Senza la Androni oggi avrei già smesso. La Deceuninck è un sogno, dovrò sfruttare le occasioni”

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Probabilmente Mattia Cattaneo sarà per sempre grato all’Androni Giocattoli-Sidermec per avergli dato una seconda chance, una nuova opportunità, per riscattare la sua carriera. Vincitore del Giro d’Italia Under 23 nel 2011, il bergamasco di Alzano Lombardo, classe 1990, è passato tra i professionisti come la grande promessa del ciclismo italiano per le corse a tappe. Quattro stagioni complicate con la Lampre Merida hanno quasi oscurato il talento del corridore orobico, ma nel 2017, il “cacciatore di talenti” Gianni Savio, lo ha preso sotto la sua ala per rilanciarlo con l’Androni Giocattoli-Sidermec. Tre stagioni per rinascere, per tornare a splendere e a vincere. Una crescita e una maturità che sono subito saltate all’occhio delle formazioni World Tour, su tutte la squadra numero uno nel ranking mondiale, la Deceuninck-Quick Step, che lo ha ingaggiato per rilanciarlo nella massima serie e per puntare su di lui magari già dal prossimo Giro d’Italia. 

Ti ritieni soddisfatto del tuo 2019?

“Sì, sono molto soddisfatto, specialmente della prima parte della stagione fino al Giro d’Italia compreso”.

Queste tre stagioni in Androni ti sono servite per andare alla ricerca del riscatto dopo quattro anni bui in Lampre…

“Assolutamente. Di fatti ringrazio l’Androni Giocattoli-Sidermec, Gianni Savio, tutto lo staff e i miei compagni per avermi aiutato a ritrovarmi in questi tre anni e avermi permesso di raggiungere obiettivi importanti”.

Tu sei il chiaro esempio del corridore “rinato” grazie ad una squadra Professional. Un concetto che sta sfuggendo all’UCI. Come giudichi la riforma del World Tour che sfavorisce proprio le formazioni minori “benzina” di questo sport?

“Credo che le squadre Professional siano da tutelare e che non debbano essere messe in secondo piano. Permettono di crescere ai giovani neo professionisti, di ritrovarsi come nel mio caso, e sono comunque uno spazio molto importante nel ciclismo. Per quanto mi riguarda senza la “mia” Professional, come per me è stata l’Androni, oggi non sarei più un corridore”.

Adesso sei pronto per tornare tra i big. Com’è nato l’accordo con la Deceuninck? Che sensazione provi all’idea di far parte di questa grande squadra?

“Grazie ai miei procuratori Marco Piccioli e Massimiliano Mori, che ringrazio, si è creata questa importantissima e stupenda opportunità. Naturalmente per me è qualcosa di super poter far parte della Deceuninck-Quick Step, la squadra numero uno al mondo”.

Avete già pianificato la preparazione invernale e i vari ritiri?

“Sì, ho già iniziato a preparare la stagione 2020. Faremo i classici ritiri di dicembre al caldo, dove verranno stilati anche i programmi delle corse”.

Che 2020 vorresti affrontare? Su cosa ti focalizzerai e in cosa vorresti migliorare?

“Vorrei migliorare a cronometro, una specialità che mi ha sempre affascinato. Dal canto mio farò il massimo per l squadra, e se avrò opportunità personali, cercherò di sfruttarle nel migliore dei modi”.

In conclusione, qual è la gara dei tuoi sogni?

“Dato che stiamo parlando di sogni, sogno in alto, e dico il Giro d’Italia”.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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