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Ciclismo

Giro d’Italia 2020: Vincenzo Nibali e un percorso nel complesso favorevole. Cruciale una crescita graduale verso la terza settimana

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Il Giro d’Italia 2020 avrà sicuramente al via l’uomo più atteso, perlomeno per quanto riguarda i colori italiani, ossia Vincenzo Nibali. È una Corsa Rosa che si adatta molto bene alla punta azzurra nelle grandi corse a tappe. Il siciliano, che dall’anno prossimo sarà il capitano della Trek-Segafredo, ha già detto sì al Giro, da lui conquistato nel 2013 e nel 2016, e dove l’anno prossimo cercherà la tanto ambita tripletta. Dietro a questa scelta c’è sicuramente l’analisi di un tracciato che lo favorisce e non poco rispetto a tanti altri suoi colleghi, visto che si difende molto bene a cronometro e che le salite più dure e insidiose sono tutte nella terza settimana, quella che preferisce e che lo esalta di più e dove la sua esperienza sarà alquanto fondamentale.

Già la cronometro di apertura di Budapest non dovrebbe risultare un’incognita per Nibali, anche perché ì l’arrivo sarà posizionato sulla collina di Buda per un tracciato complessivamente esigente. Si arriverà poi in Italia ripartendo dalla sua terra, la Sicilia, e nella quinta tappa incontrerà una salita che conosce molto bene, ossia quella dell’Etna. Il campione messinese sarà l’uomo più atteso in questa giornata dove non potrà di certo mancare all’appello anche se non possiamo aspettarci con certezza il colpaccio, pensando al fatto che saremo ancora nei primi giorni di gara e che la pressione su di lui sarà sempre più forte tappa dopo tappa. Sia la prima che la seconda settimana saranno davvero esigenti, con frazioni molto nervose in cui qualsiasi tentativo di attacco potrebbe risultare buono per rintuzzare qualcosa. In tutto ciò ci sarà anche la crono di Valdobbiadene, mossa e con lo strappo di Ca’ del Poggio; per non parlare di Piancavallo, la salita Pantani che chiuderà la seconda settimana e in cui Vincenzo dovrà per forza di cose essere presente in previsione del verdetto finale degli ultimi sei giorni. Qui la classifica si smuoverà e non poco.

Eccoci dunque alla terza settimana, dove non ci sarà un attimo di respiro e sarà proprio questo il pane per i denti di Nibali, che si ritroverà davanti a tante belle salite. Sappiamo che dall’alto della sua esperienza sono proprio questi i giorni della sua solita esplosione, dove esce tutta la grinta, il carattere e il valore del campione e dall’alto della sua esperienza e maturità, anche questo potrebbe essere a suo favore, rispetto a tanti altri giovani. Dal Monte Bondone, e il passo Durone nella tappa di Madonna di Campiglio, al temibile e leggendario Stelvio nella frazione con arrivo ai Laghi di Cancano, alla penultima frazione di Sestriere con Colle dell’Agnello, Izoard e Monginevro, il capitano della Trek potrà sicuramente divertirsi. Sicuramente queste mitiche salite sono un po’ mancate nell’edizione 2019, e potrebbe esser stato anche questo ad averlo influenzato nel momento in cui non si è ritrovato di fronte ad un percorso dove poteva fare la differenza e dare il meglio di sé sulle ascese che lo hanno sempre esaltato in questi anni. È mancato quel giusto mix, con le cronometro comprese, e altitudini veramente importanti per poter tirar fuori tutta la potenza necessaria per agguantare la maglia rosa; quelle tappe da resistenza, con ascese alpine storiche. E nel 2020 le cose potrebbero cambiare. Sappiamo perfettamente che le forze di Nibali si sono sempre concentrate nei giorni finali dove, dall’alto dei suoi due Giri vinti, oltre al Tour e alla Vuelta, ha sempre esaltato e fatto la differenza su salite dure, da veri e propri scalatori. Ovviamente ci sarà anche la crono finale di Milano, ma non dovrebbe essere proprio un problema.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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