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Coppa Davis 2019: Jannik Sinner avrebbe meritato la convocazione? Superficie favorevole, Barazzutti ha privilegiato l’esperienza

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Mancano ormai pochi giorni alle Davis Cup Finals, il nuovo format dell’ormai ex Gruppo Mondiale della Coppa Davis, che si disputerà da lunedì 18 a domenica 24 sui campi indoor della Caja Magica di Madrid. Nei primi quattro giorni si disputeranno le partite di sei gironi all’italiana composti da tre squadre ciascuno, le vincenti e le due migliori seconde accederanno ai quarti di finale di venerdì, sabato sarà poi la volta delle semifinali e domenica della finale.

L’Italia è stata sorteggiata nel gruppo F, un girone difficilissimo in cui dovrà affrontare il Canada di Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime e gli Stati Uniti, i quali pur privi del loro numero uno John Isner schiereranno ugualmente una formazione altamente competitiva. In ciascuna sfida si disputeranno due singolari e un doppio con partite al meglio dei tre set. Il capitano non giocatore azzurro Corrado Barazzutti ha convocato Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego, Andreas Seppi e Simone Bolelli.

Berrettini e Fognini sono i punti fermi per i singolari, Bolelli è stato invece convocato pper il doppio, da giocare con uno degli altri tra i quali il più gettonato è Fognini, col quale ha addirittura vinto gli Australian Open del 2015, in seconda battuta potrebbe esserci Seppi. Insomma, il nostro ct ha privilegiato l’esperienza, ma forse una chance di convocazione a Jannik Sinner poteva essere offerta. E non lo diciamo adesso che ha vinto le NextGen Finals di Milano, era un’ipotesi che avevamo preso in considerazione anche prima delle convocazioni ufficiali, come ulteriore premio per la stagione straordinaria dell’altoatesino.

Non vogliamo dire che il 18enne Jannik avrebbe dovuto essere schierato titolare, ma una convocazione come quinto uomo anche senza giocare gli avrebbe fatto fare ulteriore esperienza, assaporando l’atmosfera della competizione sportiva a squadre più antica del mondo, la quale resta completamente diversa rispetto ai tornei individuali anche se i match non saranno più con una squadra che gioca in casa e l’altra in trasferta ma quasi totalmente in campo neutro, tranne ovviamente contro la Spagna.

E se, toccando ferro, qualcuno dei “titolari”, toccando ferro, avesse avuto qualche problema fisico, Sinner sarebbe sicuramente stato pronto a entrare in campo con tutta la sua voglia di vincere, oltretutto su una superficie veloce a lui estremamente favorevole. In ogni modo Barazzutti ha fatto le sue scelte, che per molti motivi sono logiche, e non ce la sentiamo assolutamente di contestarle. Quella della convocazione era solo una chance che siamo sicuri che il talento di Sesto in Pusteria avrà molto presto.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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