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Coppa Davis 2019: Fabio Fognini non è la soluzione ideale per l’Italia su questa superficie

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C’è molta amarezza per la sconfitta dell’Italia contro il Canada nella prima partita del girone F delle Finali di Coppa Davis 2019, maturata già dopo i due singolari.

Nel primo Fabio Fognini contro Vasek Pospisil, che ha sostituito all’ultimo momento il 19enne Felix Auger-Aliassime, ha confermato, oltre che tutti i suoi problemi fisici, in particolare quello al piede che si sta trascinando ormai da troppo, ma anche i suoi limiti più di convinzione che tecnici sulle superfici veloci, in particolare quella del campo Arantxa Sanchez della Caja Magica di Madrid, sulla quale nei momenti topici del match ha dovuto cedere il passo a Pospisil, che non dimentichiamolo, è stato numero 25 del mondo nel 2014 prima di venire massacrato dagli infortuni, ma soprattutto è molto adatto alle superfici veloci ed è anche un ottimo doppista. Qualcuno avrebbe voluto come secondo singolarista a Madrid Jannik Sinner, ma lo stesso 18enne di Sesto Pusteria ha raccontato ai media altoatesini di aver rifiutato la convocazione di Barazzutti. Forse al posto di Fognini si poteva rischiare Lorenzo Sonego, una sorta di Matteo Berrettini in formato un po’ meno esplosivo, almeno per ora, ma che il suo lo fa sempre su tutte le superfici.

Berrettini invece ha perso a testa altissima contro Denis Shapovalov confermando le sue straordinarie qualità e il grande amore per la maglia azzurra dichiarato alla vigilia, ma si è trovato di fronte un avversario in grandissima forma che oltretutto ha riposato per due settimane e Matteo era invece freschissimo della partecipazione alle ATP Finals di Londra. Una partita epica nella quale non c’è stato nessun break e che senza il tie-break avrebbe visto i due tennisti, secondo le vecchie regole di questo sport che in Coppa Davis si sono trascinate fino al 1988, rimanere ancora in equilibrio assoluto sul 18-18 del primo set! C’è solo un pizzico di rammarico per i tre set-point mancati da Berrettini nel primo parziale, che sono anche state le uniche palle break che ha avuto in tutto il match, ma a parte questo non gli si può davvero rimproverare nulla.

A risultato acquisito i due capitani Corrado Barazzutti e Frank Dancevic hanno schierato a sorpresa i quattro singolaristi, da una parte Shapovalov e Pospisil, dall’altra Berrettini e Fognini, quest’ultimo si è riscattato dalla sconfitta in singolare mentre Pospisil è stato il peggiore in campo, e per fortuna doveva essere il miglior doppista del Canada! Il primo set per nostra fortuna i canadesi non l’hanno giocato, poi evidentemente gli è stato detto che dovevano impegnarsi ugualmente per la percentuale di set o game in caso di parità con le seconde degli altri gironi che qualificherebbe le migliori due piazzate ai quarti di finale, oltre alle sei vincenti, e hanno intascato il secondo set ma gli azzurri li hanno piegati al terzo. Una vittoria che ha evitato il cappotto e che può risultare importantissima per quel discorso di percentuale di set e game, sempre che mercoledì si riesca a battere gli Stati Uniti.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: LaPresse

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