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MotoGP, GP Australia 2019: Marquez vuol allungare la striscia vincente, Valentino Rossi in cerca di feeling con la Yamaha

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E dopo Motegi (Giappone) è la volta di Philipp Island (Australia). Nello splendido scenario oceanico, lungo i saliscendi tipici del layout “aussie”, il Circus della MotoGP si esibirà per regalare spettacolo agli appassionati. Come è noto, i giochi sono fatti: lo spagnolo Marc Marquez ha vinto il titolo iridato, il sesto nella classe regina e l’ottavo in totale nella sua carriera, e la Honda si è imposta per la 25esima volta nella propria storia nella graduatoria riservata ai costruttori. Una stagione dominata in lungo e in largo da Marquez, vincitore delle ultime quattro gare disputate (dieci in totale) e cinque volte secondo nei sedici appuntamenti andati in scena. Potendo correre libero dal peso del risultato ad ogni costo, Marc sarà ancor più pericoloso per i suoi avversari, come il fine settimana nipponico ha dimostrato. In Australia, dunque, l’asso nativo di Cervera ha intenzione di allungare la propria striscia vincente e di andare ad aggiornare le sue incredibili statistiche.

Proveranno a contrastarlo la Yamaha e la Ducati. La scuderia di Iwata, sulla carta, punterà le proprie fiches sul francese Fabio Quartararo e sullo spagnolo Maverick Vinales. Il transalpino, miglior esordiente dell’anno con i suoi sei podi, vuol dare conferma del grande feeling con la M1 (non ufficiale) del Team Petronas, mettendo nel mirino quel successo che ancora manca alla propria collezione. Le lodi nei suoi confronti sono state molte, ma è chiaro che le ambizioni per un pilota con queste caratteristiche sono sempre maggiori. Un discorso simile riguarda anche Vinales. L’iberico la sua vittoria stagionale l’ha ottenuta ad Assen (Olanda) ed è attualmente terzo nella classifica dei piloti con gli stessi punti del connazionale della Suzuki Alex Rins. Puntare al secondo posto di Andrea Dovizioso (distante 55 punti) è complicato. Più verosimile massimizzare la propria prestazione in Australia, per replicare quanto fatto 12 mesi fa, quando si impose in grande stile.

E Valentino Rossi? Il “Dottore” merita un capitolo a parte perché i 205 punti di ritardo dal leader nella graduatoria generale (settimo posto) sono l’emblema di un’annata dai troppi risvolti negativi. Se per Vinales e Quartararo la M1 è prestazionale, lo stesso non si può dire per Valentino, in cerca di feeling sulla moto. La caduta in Giappone ha posto l’accento sulle difficoltà del nove volte iridato, indietro su tutti i fronti rispetto ai compagni di marca. Ecco che, su di un circuito che l’ha visto vincitore in sei occasioni nella classe regina, le aspettative sono quelle di ritrovare un podio che manca dal GP di Austin (Stati Uniti).

Per quanto riguarda la Ducati, Philipp Island è stato spesso territorio di grandi sofferenze. Fatta eccezione per la parantesi aperta e chiusa dall’australiano Casey Stoner (vittorioso dal 2007 al 2010 sulla Rossa), la moto di Borgo Panigale ha sempre fatto tanta fatica, essendo un circuito in cui è necessaria molta velocità di percorrenza, aspetto notoriamente critico per la GP19. Lo sa bene Dovizioso che, forte del vantaggio citato in classifica generale, cercherà di limitare i danni e di conservare un margine di sicurezza in vista degli appuntamenti in Malesia ed a Valencia.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Valerio Origo

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