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Formula 1

F1, Mondiale 2019: Ferrari superiore alla Mercedes in qualifica. Valori ribaltati in gara

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La stagione 2019 di Formula 1 si sta avvicinando alla conclusione con un doppio trionfo iridato Mercedes ormai preventivato da diversi mesi a questa parte, infatti il titolo costruttori è già stato assegnato con 4 round d’anticipo in Giappone, mentre Lewis Hamilton potrà festeggiare la certezza matematica del suo sesto Mondiale in carriera a Città del Messico tra due settimane oppure ad Austin nel primo weekend di novembre. I 179 punti di vantaggio della scuderia tedesca nei confronti della Ferrari parlano chiaro a proposito di un campionato mai realmente in discussione, tuttavia va evidenziata un‘inversione di tendenza rispetto alle scorse stagioni in qualifica.

Dopo 17 tappe disputate, il bilancio complessivo al sabato vede Mercedes e Ferrari in perfetta parità con 8 pole position a testa e Red Bull con una sola partenza al palo di Max Verstappen in Ungheria. Per la Rossa, reduce da cinque pole consecutive raccolte dopo la pausa estiva (4 di Leclerc, una di Vettel), si tratta di un dato da record nell’era ibrida, a testimonianza di un notevole passo avanti dal punto di vista prestazionale sul giro secco materializzatosi anche grazie all’esplosione di Charles Leclerc, estremamente competitivo specialmente in qualifica da metà campionato in avanti. Le Frecce d’Argento hanno imposto il proprio dominio tecnico anche al sabato nella prima parte di stagione, ottenendo 8 pole nei primi 11 round, per poi rimanere a secco nelle successive 6 prove ufficiali.

Nonostante la superiorità della SF90 sul giro secco, i valori in campo si ribaltano in gara con una Mercedes praticamente sempre (tranne a Sochi) più rapida e costante sulla lunga distanza rispetto alla Rossa. La scuderia di Maranello è riuscita infatti a massimizzare il risultato nel migliore dei modi con una doppietta a Singapore, tracciato in cui il sorpasso in pista è quasi impossibile, mentre a Spa, Monza e Suzuka le Ferrari hanno fatto più fatica a gestire il degrado delle gomme dovendo sempre guardarsi le spalle dal recupero minaccioso degli avversari soprattutto verso la fine degli stint. La strepitosa velocità sul dritto della vettura emiliana rende molto difficile la manovra di sorpasso in pista di Mercedes e Red Bull, anche se a volte non è sufficiente per contenere l’effetto del DRS.

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