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Ciclismo

Antonio Tiberi: “Non vedo l’ora di correre in squadra con Nibali. Voglio testarmi al Giro U23”

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23 settembre 2019, Campionati del Mondo 2019 dello Yorkshire, prova a cronometro juniores maschile. Sulla rampa di lancio Antonio Tiberi, finisce il countdown, comincia la prova dell’azzurro, ma un problema meccanico costringe il laziale a cambiare immediatamente la bici. Fiato sospeso per lui, per tutta la Nazionale e l’Italia intera. Perde trenta secondi, troppi da recuperare. Comincia una rimonta spaziale per Antonio e il primo posto provvisorio è il suo: fenomenale. Cala il silenzio su Harrogate, e alla fine nessuno riesce a battere l’azzurro. È semplicemente medaglia d’oro: Antonio Tiberi è campione del mondo della prova a cronometro juniores. Una storia a lieto fine per il diciottenne di Frosinone, atleta del Team Franco Ballerini e prossimo al passaggio tra gli Under 23 con il Team Colpack. Un solo anno tra i dilettanti e poi il sogno ormai reale del professionismo con la Trek-Segafredo, formazione per cui ha già firmato due anni di contratto e in cui spalleggerà il suo campione di riferimento: Vincenzo Nibali.

È passato quasi un mese dalla tua vittoria al Mondiale. A mente fredda, ti sei reso conto dell’impresa che hai fatto? Te lo saresti mai aspettato?

“Diciamo che me ne sono reso conto. Pensandoci prima del Mondiale, non avrei mai potuto immaginare di riuscire a fare una cosa del genere. Comunque sia mi ero già preparato bene tempo prima. Però le aspettative non erano così alte, o meglio, non fino a tal punto. Certo, l’obiettivo era quello di rientrare nei primi cinque posti, ma non mi sarei mai immaginato di riuscire a centrare una vittoria così, in quel modo”.

Com’è stato il tuo ritorno a casa? L’accoglienza…

“Il rientro è stato una delle parti più belle. Tornare dove vivi, dove conosci tutti, incontrare gli amici, i parenti, i compagni di scuola, tutta la gente del paese che ti fa i complimenti”.

Tornando al giorno del Mondiale, cosa ti è passato per la testa quando hai subìto quel problema meccanico alla bici poco dopo la partenza?  

“Ho pensato di aver mandato tutto quanto all’aria e che oramai il Mondiale era andato. Ma alla fine ho mantenuto la gamba quando ho cambiato la bici. Nei primi minuti dopo la ripartenza ho vissuto più che altro una fase di riflessione; ero un po’ confuso. Poi quando il CT Rino De Candido mi ha detto dall’ammiraglia che stavo recuperando e che avevo un buon ritmo, allora lì mi sono convinto di più e ho iniziato a spingere al massimo. Mi son detto: ‘ok, oramai è andata così, rischiamo tutto e vada come vada’. Poi è andata molto bene”.

L’anno prossimo passerai tra i dilettanti con il Team Colpack e hai già parte del tuo futuro tra i professionisti assicurato, con due anni di contratto in Trek-Segafredo. Vincenzo Nibali ha affermato che “può sbocciare qualcosa di grande” parlando proprio di te. Sono parole importanti da parte del tuo futuro capitano…

“Fa davvero molto piacere sapere che un campione di un certo livello come Nibali abbia speso determinate parole su di me. Ho avuto la fortuna e l’opportunità di uscire in bici con lui lo scorso inverno quando era a Fiuggi dai parenti di sua moglie. Devo dire che già dalle interviste o dalla televisione capisci che è una persona solare, amichevole, simpaticissima; e quando l’ho conosciuto ancor di più. È una persona veramente fantastica; mi sono trovato molto bene con lui. È molto disponibile e non vedo l’ora di correre in squadra con lui per poter apprendere al massimo”.

Hai già un’idea della preparazione che dovrai affrontare quest’inverno?

“Non abbiamo ancora programmato chissà che cosa. Ovviamente ci saranno le solite cose, tra bici e palestra. Poi ci sarà un ritiro con la Colpack dopo i primi giorni di gennaio”.

Cosa ti aspetti dalle corse a tappe che potresti affrontare nel 2020? Giro d’Italia Under 23 e Tour de l’Avenir.

“Prima di tutto mi farebbe molto piacere partecipare al Giro Under, più che altro per mettermi a confronto anche con avversari più grandi, di altre nazioni. Poi anche per vedere la reazione del mio fisico dopo i cinque giorni consecutivi di gara a cui sono sempre stato abituato e che non mai oltrepassato. Semplicemente per testarmi un po’ “. 

Qual è la gara dei tuoi sogni e chi è il tuo corridore di riferimento? 

“Ovviamente, come ogni corridore che punta ad una grande corsa a tappe, direi il Tour de France; a pari merito con il Giro d’Italia, la gara di casa. Il corridore? Vincenzo Nibali”. 

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Foto: Twitter FCI

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