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Ciclismo

Vuelta a Espana 2019, la tappa di oggi Pravia-Alto de la Cubilla: percorso, favoriti e altimetria. Tre GPM durissimi per spaccare la corsa

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Ultimo arrivo in quota in programma oggi, nella 16esima tappa della Vuelta a España 2019. Da Pravia si fanno 140 km per arrivare in cima all’Alto de la Cubilla, 17,8 km al 6,2%. Prima dell’ascesa finale, però, si affronteranno altri due GPM durissimi, vale a dire il Puerto de San Lorenzo, 10 km all’8,5%, e l’Alto de la Cobertoria, 8,3 km all’8,2%. Questa frazione rappresenta una delle ultimissime occasioni per gli uomini di classifica di migliorare la loro posizione.

Il percorso e le chiavi tattiche

I 140 km in programma non prevedono nemmeno cento metri in piano. I primi 40 km sono tutti in leggera salita, poi si arriverà all’imbocco del Puerto de San Lorenzo e da là si affronteranno, uno dopo l’altro, i tre GPM sopraccitati. L’Alto de la Cobertoria, il cui scollinamento è previsto ai -45 all’arrivo, rappresenta un trampolino di lancio perfetto per chi vuole provare un attacco da lontano. L’unico problema è che, al momento, nessuno sembra poter fare un’azione a lunga gittata, anche perché Roglic in classifica generale ha già un vantaggio sostanzioso su tutti gli inseguitori.

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I favoriti

L’ascesa conclusiva, al contrario delle ultime affrontate (Los Machucos e Alto del Acebo), è perfetta per Miguel Angel Lopez (Astana). Superman, infatti, su salite lunghe e pedalabili sa fare la differenza usando il lungo rapporto. Ce lo ricordiamo dominante, ad esempio, a Prato Nevoso, al Giro d’Italia 2018. Il quell’occasione andò più forte anche di Dumoulin e Froome. L’alfiere dell’Astana, oltretutto, è chiamato a fare fuoco e fiamme se vuole riprendersi il 3° posto e la maglia bianca che ora appartengono a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Il giovane sloveno, però, è un osso duro, il quale, sull’Alto de la Cubilla, può trovarsi a sua volta a suo agio. Non dimentichiamoci che settimana scorsa ha conquistato il successo al termine del colosso andorrano di 22 km.

Gode del favore dei pronostici anche la maglia roja Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Sicuramente lo sloveno predilige salite un po’ più brevi e dure, ma con la condizione attuale nulla lo spaventa. Lui, inoltre, è anche molto veloce e sarebbe favorito in un arrivo a 3/4 uomini. Alejandro Valverde, invece, è un po’ un incognita. Ieri ha fatto una prestazione monstre (lui e Primoz sono saliti a 6,5 w/kg sull’Acebo, ndr.), ma l’Alto de la Cubilla è il tipo di ascesa che storicamente soffre. Basta tornare indietro di appena un anno per ricordarlo in netta difficoltà sulla salita di Naturlandia, quando fino a un paio di giorni prima sembrava in grado di potersi giocare la Vuelta con Yates. Per sua fortuna oggi, quantomeno, si resta abbondantemente sotto i 2000 metri, suo storico tallone d’Achille.

Da non sottovalutare nemmeno l’ipotesi fuga. Molti corridori lontani in classifica che ieri sono rimasti fuori dal tentativo giusto proveranno a inserirsi oggi. Citiamo, tra gli altri, James Knox (Deceuninck-Quick Step), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), Pierre Latour (Ag2r La Mondiale), Niklas Eg e Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Daniel Martinez (EF Education First), Louis Meintjes (Dimension Data), Wout Poels (Ineos), Jesus Herrada (Cofidis), Mikel Bizkarra (Euskadi-Murias), Matteo Fabbro (Katusha) e Cristian Rodriguez (Caja Rural).

L’Altimetria

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Foto: Valerio Origo

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