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Ciclismo

Vuelta a España 2019: Gianluca Brambilla tiene alto l’onore dell’Italia. Tanta generosità, ma la tappa scappa

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Ci ha provato anche oggi Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) a vincere una tappa nella 74esima edizione della Vuelta a España. L’azzurro, alfiere del team Trek-Segafredo, è andato in fuga al mattino e sull’Alto de la Cubilla è stato l’ultimo a cedere il passo a uno scatenato Jakob Fuglsang (Astana). Il lombardo alla fine si deve accontentare di un 5° posto che rappresenta la terza top-10 agguantata dopo quelle colte sull’Alto de los Machucos e sull’Ares del Maestrat.

Gianluca non si è presentato al via della Vuelta con la condizione del 2016, quando conquistò la frazione di Aramon Formigal battendo in volata un Nairo Quintana all’apice della carriera. Il corridore della Trek, tuttavia, sta crescendo tappa dopo tappa. Sull’Ares del Maestrat si era staccato da 8 corridori, a Los Machucos, invece, tra i fuggitivi solo Pierre Latour aveva palesato una gamba migliore. Con una terza settimana molto adatta agli uomini da fuga, Brambilla rappresenta l’unica vera speranza tricolore di cogliere un successo parziale quest’anno sulle strade spagnole.

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Le frazioni che sicuramente Gianluca avrà cerchiato con la penna rossa sono la Colmenar Viejo-Becerill de la Sierra di giovedì e la Arenas de San Pedro-Plataforma de Gredos di sabato. La prima presenta un percorso con quattro GPM di prima categoria lunghi e dalle pendenze dolci, seguiti dal finale su una breve rampa. Praticamente è la stessa tappa in cui Fabio Aru distanziò Tom Dumoulin alla Vuelta 2015. Gianluca ha dimostrato oggi di cavarsela più che discretamente su ascese del genere. Inoltre lui è un forte discesista e ha l’esplosività necessaria per vincere una volata ristretta su un arrivo che tira all’insù.

La seconda, invece, ha un percorso quasi da classica. 6 GPM, di cui due di prima categoria, e nemmeno un attimo per respirare. L’arrivo è posto su una salita semplice che, però, si inerpica negli ultimi 3 km. Questa strizza un po’ meno l’occhio all’alfiere della Trek, ma se la condizione dovesse crescere ulteriormente vale la pena provarci lo stesso.

Chissà, inoltre, che una vittoria di tappa non regali a Brambilla un pass per il Mondiale. Il lombardo non è reduce dalla sua miglior stagione, ma, al momento, è uno degli azzurri più in forma in circolazione. Andare in fuga così spesso in un grande giro e cogliere sempre bei risultati non è facile ed è sintomo di grande gamba. Sicuramente, viste le sue caratteristiche, Gianluca potrebbe fare molto comodo ai capitani della nazionale italiani sugli strappi dello Yorkshire.
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Foto: Valerio Origo

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