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US Open 2019, Matteo Berrettini a ridosso della top10 della classifica Atp! Proiezioni ranking e scenari

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Prosegue il sogno americano di Matteo Berrettini. Il tennista italiano continua a stupire allo US Open 2019 e, dopo aver sconfitto il russo Andrey Rublev (n.43 del mondo) negli ottavi di finale, ha superato al termine di un match infinito, terminato al quinto set, il francese Gael Monfils (n.12 ATP). Una vittoria di grinta, carattere e tecnica. Sono stati necessari tutti questi ingredienti per fare la differenza e consentire all’azzurro di conquistare la prima semifinale di uno Slam in carriera, eguagliando il risultato di Corrado Barazzutti, che riuscì a spingersi fino al penultimo atto 42 anni fa, quando però il Major non si disputava a Flushing Meadows ma sulla terra verde di Forest Hills. In quel caso Corrado dovette arrendersi al padrone di casa Jimmy Connors.

La Grande Mela è tornata a sorridere al Bel Paese e Berrettini, in generale, è il quarto italiano dell’era Open a raggiungere le semifinali di un torneo di questa tipologia. Prima di lui c’erano riusciti Adriano Panatta (al Roland Garros nel 1973, 1975, e nel 1976 e in quest’ultimo caso si impose in finale), il citato Barazzutti (allo US Open nel 1977 e nel 1978 al Roland Garros) e Marco Cecchinato (al Roland Garros del 2018). Un’ascesa incredibile quella di Matteo che nella stagione gli ha garantito 34 vittorie in 49 match disputati, tenendo conto di due titoli a Budapest e a Stoccarda, di un atto conclusivo raggiunto a Monaco di Baviera (sconfitto da Garin) e di due semifinali a Sofia e ad Halle, oltre ovviamente agli ottavi di finale a Wimbledon (ko contro Roger Federer).

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E nel ranking ATP? L’italiano è virtualmente n.13 del mondo. Sulla sua strada lo attende il vincente della sfida tra l’argentino Diego Schwartzman (n.16 del ranking) e lo spagnolo Rafael Nadal (n.2 del ranking). Non ci sono dubbi che il fuoriclasse iberico abbia le maggiori credenziali per superare il turno ed essere il prossimo rivale di Berrettini. La speranza è che, in questo caso, il tenore del match sia diverso rispetto a quello contro Federer ai Championships, dove l’azzurro non seppe mai entrare in partita.

E qualora riuscisse ad andare avanti? Se Matteo riuscisse nell’impresa titanica di raggiungere la finale avrebbe un guadagno di 480 punti, totalizzando 2725, rientrando nella top-10, in nona posizione. Effettuando un passo a metà tra l’immaginazione e il metafisico, la vittoria dell’azzurro allo US Open porterebbe a un guadagno ulteriore di 800 punti, raggiungendo quota 3525, andandosi a collocare in settima piazza nella classifica mondiale. Riassumendo schematicamente:

 

  • Qualificazione in finale allo US Open: +480 punti e quattro posizioni guadagnate nel ranking ATP rispetto all’attuale (n.13 del mondo)
  • Vittoria in finale allo US Open: +1280 punti e sei posizioni guadagnate nel ranking ATP rispetto all’attuale (n.13 del mondo)

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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