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MotoGP, GP San Marino 2019: Ducati, un fine settimana di passione. Crisi tecnica evidente, non basta la competitività solo su alcune piste

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Probabilmente è stato toccato oggi il punto più basso del 2019 da parte della Ducati. La scuderia di Borgo Panigale ha concluso il fine settimana del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2019 con le ossa rotte, consapevole di una crisi tecnica ormai evidente che non consente ai piloti ufficiali di competere per il podio con continuità. Il sesto posto odierno di Andrea Dovizioso (agevolato dalla caduta di Rins) è un risultato dignitoso alla luce delle difficoltà incontrate durante le prove libere, tuttavia non è assolutamente sufficiente per salvare un bilancio complessivo disastroso.

La pista di Misano non favorisce le caratteristiche della Desmosedici GP19, ma la differenza rispetto alle ultime due stagioni sta proprio nella mancanza di competitività su questo genere di tracciati. L’anno scorso Andrea Dovizioso riuscì addirittura a vincere in Romagna dimostrando di potersela giocare con Marquez su quasi tutte le piste (a parte le roccaforti del n.93), mentre nel 2019 il forlivese è stato realmente in lotta per la vittoria solo in Qatar, al Mugello e in Austria. Il giudizio sulla domenica della Ducati non può però limitarsi al sesto posto del “Dovi”, ad un solo secondo dal tandem Yamaha formato da Rossi e Morbidelli, C’è infatti da registrare l’ennesima prestazione deludente di Danilo Petrucci.

Il 28enne ternano è terzo nel Mondiale con 151 punti grazie ad una costanza di rendimento molto valida e ai 3 podi consecutivi conquistati a Le Mans, Mugello e Barcellona (grazie allo strike di Lorenzo), ma il trend delle ultime settimane è estremamente negativo e preoccupante in vista dell’ultimo terzo del campionato. Petrucci ha raccolto oggi il peggior piazzamento dell’anno con un decimo posto incolore al termine di una corsa in cui è stato a lungo alle spalle del collaudatore Ducati Michele Pirro (unica nota lieta del weekend ducatista prima della caduta a 6 giri dalla fine) per poi tagliare il traguardo alle spalle della Pramac di Jack Miller a 31″ di ritardo dai primi. Il prossimo appuntamento di Aragon sarà quasi sicuramente più favorevole per il team emiliano, soprattutto nel confronto con le Yamaha, ma urge una scossa emotiva per raddrizzare una stagione al di sotto delle aspettative.

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Foto: Valerio Origo

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