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Atletica, Mondiali 2019: le pagelle dell’Italia (venerdì 27 settembre). Jacobs più forte di tutto, Tortu avanza. Quante insufficienze…

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Giornata da dimenticare per l’Italia dell’atletica la prima del Mondiale di Doha, non fosse stato per Marcell Jacobs che piazza la grande prestazione nelle batterie dei 100 piani (quinto miglior crono, 10″07) e per Filippo Tortu che ha superato il turno.

PAGELLE ITALIA MONDIALI ATLETICA (27 SETTEMBRE)

SARA FANTINI 4.5: Il debutto mondiale non porta i risultati sperati. Due lanci validi ma le misure che servirebbero per essere competitivi in chiave qualificazione non vengono neanche avvicinati. Il personale è lontano quattro metri ma lei si dichiara soddisfatta…

ELEONORA VANDI 5: Ci prova a tenere il ritmo delle più forti nella sua batteria ma quando è il momento di cambiare passo non riesce ad essere competitiva per la qualificazione in semifinale.

ROBERTA BRUNI 5: La campionessa universitaria non riesce a ripetersi a Doha. Supera a fatica 4.35 ma si ferma a 4.50 che avrebbe solo avvicinato il suo personale (4.52) ma per la qualificazione sarebbe stato necessario un mezzo miracolo.

FILIPPO TORTU 7: Non è certo il Tortu migliore quello visto in batteria a Doha. Magari ha preservato energie per la semifinale ma l’impressione è che abbia faticato non poco soprattutto in partenza e nella parte centrale di una gara “vinta” in rimonta “alla Pietro Mennea”.

MARCELL JACOBS 8.5: Tanto per togliere ogni alibi a quelli dei dolorini, dell’emozione del Mondiale e del caldo, il velocista azzurro arriva da 40 giorni di attività sommaria per via di un infortunio, al caldo di Doha, con gli occhi del mondo puntati addosso piazza un 10”07 da campione che è anche il quinto tempo di qualificazione. Sognare è lecito, illudersi no: un posto in finale sarebbe un risultato enorme.

ALESSIA TROST 5: Manca sempre il centesimo per fare l’euro. Illude tutti con una buona serie di salti ma alla fine resta beffata di pochissimo. Non all’altezza i tre tentativi a quota 1.94.

ELENA VALLORTIGARA 5: Troppi infortuni, troppi contrattempi per soffermarsi alla misura di 1.89, lontanissima dai suoi personali e che la pone fuori dalla finale. Scarica al momento di tentare la scalata all’1.92.

ANDREA DALLAVALLE 3: 15.09 non è misura consona per un Mondiale nel triplo. Il giovane azzurro denota problemi tecnici inequivocabili e anche il fisico non risponde al meglio per via di un infortunio ancora non del tutto smaltito. Resta comunque una prova balbettante e non all’altezza del contesto.

YEMAN CRIPPA 4: Paga il caldo e la situazione ambientale più di altri. Regge fino al terzo km, poi il cambio di passo dell’ultimo giro e la resa incondizionata. Lontano parente dal Crippa che aveva strabiliato in estate, in particolare con la vittoria in Coppa Europa.

SAID EL OTMANI 4: Prestazione impalpabile. Staccato dopo un paio di giri, ritirato poco dopo.

SARA DOSSENA 5: Per 11 km lotta come una leonessa per tenere il ritmo delle prime, poi, una volta distanziata, stacca la spina. Non cerca scuse, non è colpa del piede.

GIOVANNA EPIS 5.5: Per 25 km lotta sui suoi livelli nel caldo insopportabile di Doha. Poi anche lei è costretta al ritiro.

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