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Ciclismo

Vuelta a España 2019, giornata difficile per Davide Formolo: cade e arriva a 12′ dai big, Roccia esce di classifica

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Giornata nera per l’azzurro Davide Formolo (Bora-Hansgroe) nella sesta frazione della 74esima edizione della Vuelta a España. Il campione d’Italia, durante la tappa, viene coinvolto in una tramenda caduta di massa che costringerà anche al ritiro Rigoberto Uran (EF Education First) e Nicholas Roche (Team Sunweb). Riesce, al contrario dei due sopraccitati, a tornare in sella, ma il dolore delle botte è troppo forte e sull’ascesa finale, il non irresistibile Alto del Maestrat, perde oltre 12 minuti dagli uomini di classifica.

La possibilità di entrare nei primi 10, dunque, è compromessa. Bisognerà capire, inoltre, se Roccia è in grado di continuare la Vuelta. Sicuramente i segnali odierni, in questo senso, sono preoccupanti. Tra domani e domenica ci sono altre due frazioni molto dure e solo sabato, l’alfiere della Bora in maglia tricolore, potrà tirare un attimo il fiato. Nel caso Davide riuscisse a resistere fino al giorno di riposo di lunedì, per lui, successivamente, potrebbe iniziare un’altra corsa.

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Prima di tutto, però, un Formolo che non si ritirasse, dovrebbe correre in appoggio al compagno Rafal Majka. Il polacco sull’Observatorio Astrofisico de Javalambre si è difeso molto bene e ora è 9° a 2’18” dal leader Dylan Teuns (Bahrein-Merida) e a 1’18” dall’ex maglia roja Miguel Angel Lopez (Astana). Un posto nei primi cinque è ancora alla portata per il vincitore di due maglie a pois al Tour de France, per cui la squadra, nei prossimi giorni, verosimilmente, si stringerà attorno a lui.

Per Davide, tuttavia, lo spazio per cercare di vincere una tappa c’è sia nella seconda che nella terza settimana. A cominciare dalle due frazioni basche, tappe tipicamente adatte alle fughe da lontano, costellate di GPM di seconda e terza categoria. Tracciati da Liegi in miniatura dove il campione italiano, che a momenti in questa primavera vinceva la Decana quella vera, è capace di esaltarsi. Non dimentichiamoci, infatti, che Davide su salite di 4/5 km è un asso e, oltretutto, sa bene come si vince attaccando da lontano.

Negli ultimi sette giorni, invece, sono le due tappe di alta montagna a strizzare l’occhio al veronese. Entrambe, infatti, non presentano arrivi su salite lunghe, ma su strappi molto brevi, mentre i GPM di prima categoria sono lontani dal traguardo. Terreno ideale, anche questo, per Davide, che può permettersi di portarsi qualche rivale negli ultimi km, dato che negli sprint in salita ci sa fare. Ricordiamo, ad esempio, il 3° posto a Osimo al Giro d’Italia 2018.

Insomma, nulla è perduto per Roccia, che può fare ancora una bella Vuelta. Sarà importante riuscire a stringere i denti in questi primi giorni post caduta, ove immaginiamo che il dolore sia ancora lancinante. Sperando, ovviamente, che siano solo botte passeggere da cui si può recuperare e che, invece, non ci sia niente di rotto.

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Foto: Valerio Origo

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