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Ciclismo

Vincenzo Nibali e l’obiettivo Giro di Lombardia. Ma è già rebus 2020: Giro d’Italia o tutto su Olimpiadi e Mondiali?

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Il 2019 ha confermato che Vincenzo Nibali è ancora all’apice della catena alimentare del ciclismo italiano. Lo Squalo dello stretto, col 2° posto all’ultimo Giro d’Italia, ha ottenuto il sesto podio in carriera nella Corsa Rosa. Non sazio si è presentato al Tour de France con l’obiettivo di vincere una tappa. E lo ha realizzato a Val Thorens, nell’ultima frazione di montagna della Grande Boucle, con una splendida azione, iniziata alle pendici della lunghissima salita alpina, che gli ha permesso di resistere al ritorno degli uomini di classifica.

Archiviati con profitto Giro e Tour, dunque, non resta che un obiettivo per il messinese. Parliamo, ovviamente, del Giro di Lombardia (che si svolgerà sabato 12 ottobre), la classica più importante di fine stagione che lo ha visto vincitore già nel 2015 e nel 2017. L’ultima volta che Vincenzo conquistò la classica delle foglie morte era reduce da una Vuelta corsa da protagonista (arrivò 2° dietro a Froome). Avendo già due grandi giri nelle gambe, tuttavia, Nibali salterà la corsa a tappe spagnola e, quindi, dovrà optare per un avvicinamento diverso.

A giudicare da quelle che sono le corse che ha in calendario, da qui a fine stagione, la sua squadra, la Bahrain-Merida, Nibali, verosimilmente, si preparerà per il Lombardia correndo le varie classiche autunnali italiane. Dal 18 settembre al 10 ottobre, infatti, sono in programma: Giro di Toscana, Coppa Sabatini, Memorial Pantani, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Giro dell’Emilia, GP Beghelli, Tre Valli Varesine e Milano-Torino. Il tutto, inoltre, potrebbe essere preceduto dal Deutschland Tour, corsa a tappe tedesca di quattro giorni, che si svolge dal 29 agosto al 1 settembre, la quale, visto il percorso non troppo duro, rappresenta un’ottima occasione per tornare alle competizioni dopo un periodo di stacco. L’unica alternativa a questo viatico è saltare la prima parte di classiche italiane (dal Toscana alla Bernocchi) per prendere il via alle due gare in linea canadesi World Tour, vale a dire GP de Québec e GP de Montréal. Questa seconda opzione, ad ogni modo, sembra più improbabile sia per il lungo e faticoso viaggio che prevede, sia poiché le due corse non sono molto adatte a un corridore con le caratteristiche di Vincenzo.

Oltre al 2019, però, Vincenzo deve già iniziare a pensare al 2020, quando comincerà una nuova avventura tra le fila della Trek-Segafredo. Quella che ci aspetta, oltretutto, è una stagione realmente particolare, poiché è l’anno delle Olimpiadi di Tokyo, le quali prevedono una prova su strada molto dura che sembra cucita dal sarto per Nibali. Inoltre il Mondiale 2020, che si snoda lungo le strade di Aigle-Martigny, è altrettanto duro e potrebbe essere l’ultima occasione buona che si presenta al messinese per vestire la maglia iridata.

Due appuntamenti così meritano un focus particolare. La posizione in calendario, inizio agosto per le Olimpiadi e fine settembre per i Mondiali, tuttavia, rende difficile conciliarli. E sembra ancor più impervio far coesistere entrambi con i grandi giri. Ecco, dunque, che Vincenzo potrebbe fare come nel 2016 e correre il Tour de France solo in funzione della prova olimpica. Magari ritirandosi a metà Grande Boucle, dato che la fine della corsa a tappe francese e l’inizio della manifestazione a cinque cerchi sono intervallati da pochissimi giorni.

Nel 2016, però, complice il fatto che il Mondiale in quella stagione non era adatto a lui, e, quindi, poteva staccare dopo le Olimpiadi, corse e vinse il Giro d’Italia. Nel 2020, dovendo pensare anche alla rassegna iridata, il programma per forza di cose dovrà essere diverso. Sembrerebbe più conveniente saltare il Giro d’Italia e magari incentrare la prima parte di stagione sulle classiche con un occhio di riguardo alla Liegi-Bastogne-Liegi, tornata adatta al messinese con il cambio di percorso. Dopodiché, oltre a due settimane di Tour, potrebbe farne un paio anche di Vuelta, per preparare al meglio i Campionati del mondo.

Risulta, però, difficile immaginare Vincenzo non competere per nessun grande giro. In particolare per quel Giro d’Italia sicuramente caro a Segafredo che fortemente lo ha voluto nella sua squadra. Potrebbe, perciò, essere che Nibali faccia il Giro e salti il Tour, preferendo il Tour de Pologne (che sappiamo spostarsi a inizio luglio negli anni olimpici) come viatico d’avvicinamento alle Olimpiadi.

Una cosa è certa, Vincenzo dovrà fare qualche sacrificio, poiché a 35 anni è difficile immaginarlo sulla breccia da maggio a settembre senza un attimo per tirare il fiato. Inoltre, lui nell’ultimo lustro ci ha abituato ad alternare periodi in cui va molto forte, ad altri in cui stacca. In tutto questo, chissà che il 2020 non rappresenti una vera e propria svolta nella carriera del messinese, il quale, avendo già vinto tutto nei grandi giri, decide di dedicarsi principalmente alle classiche. A fine carriera è più facile competere per la vittoria nelle corse in linea che nei grandi giri e Nibali, pur peccando di spunto veloce, sa farsi valere in questa tipologia di gare grazie alle grandi doti di fondo e alla capacità di cogliere l’attimo.

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Foto: Pier Colombo

 

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