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Lettera Cio al Coni: cosa chiede e cosa risponde il Governo. L’Italia rischia di non partecipare a Tokyo 2020 e di rinunciare a Milano-Cortina 2026

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L’Italia rischia davvero di non poter partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e di perdere l’organizzazione dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026? Queste sono le grandi paure che stanno attanagliando tutti gli appassionati di sport nelle ultime ore, il motivo è molto semplice: il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) non ha digerito la nuova legge delega sullo sport approvata mercoledì dal nostro Parlamento e ha scritto una lettera a CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiana) ritenendo sostanzialmente che ci sia una possibile ingerenza della politica nella gestione dello sport italiano, un fatto non ammesso dalla carta olimpica e che già in passato ha portato all’esclusione di alcune Nazioni dal CIO (pensiamo a Kuwait e India nel recente passato).

Da Losanna si è chiesto di organizzare un vertice col Coni e col Governo italiano dopo la pausa estiva in modo da “trovare una soluzione reciprocamente accettabile” e, nella missiva fatta recapitare al Presidente Giovanni Malagò, si chiede una collaborazione di tutte le parti interessate in modo da poter risolvere la situazione attuale in maniera amichevole “nell’interesse del movimento olimpico in Italia”. Sono state riscontrate sei criticità, cioè sei punti della legge voluta dal Governo che non sono piaciuti al Cio e che andranno risolti a settembre per evitare delle sgradite sorprese. Analizziamo nel dettaglio

 

COSA CHIEDE IL CIO AL CONI? I DETTAGLI SULLA NUOVA LEGGE DELLO SPORT

1. Autodeterminazione. Nella legge si usa la parola “riordino del Coni” che, secondo il Cio, lascia pensare a un’ingerenza del Governo in tema di sport. Come suggerisce la Gazzetta dello Sport si potrebbe trasformare quella parola in “supporto al Coni”, il Governo garantisce comunque che verranno rispettate tutte le prerogative del Coni in base alla carta olimpica.

2-3. Aree di operatività. Il Cio ribadisce che le aree di attività del Coni devono essere definite insieme e non imposte dal Governo mentre quest’ultimo pensa che ci debba essere una divisione dei compiti in base a quanto dettato dalla legge di stabilità. Non sarà semplice smussare gli angoli, il Cio ritiene che il Coni non si debba occupare solamente dello sport di alto livello ma che debba anche incoraggiare lo sport per tutti e al momento questa parte manca nel testo legislativo.

4. Autonomia delle Federazioni. Il Cio pretende che i singoli enti abbiano un legame con lo Statuto del Coni mentre il Governo vuole un’autonomia totale anche se il Coni avrà sempre il potere di commissariamento di una Federazione.

5. Funzione degli organi regionali/territoriali. Per il Cio non devono essere di mera rappresentanza perché questo impedisce “lo sviluppo dello sport e dell’olimpismo”.

6. Numero di mandati degli organi del Coni. Il Cio sostiene che il tema debba essere oggetto di una discussione.

 

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Foto: Lapresse

1 Commento

1 Commento

  1. Federoma

    8 Agosto 2019 at 15:57

    Scusa Stefano non so se avete già approfondito l’argomento, ma quale sarebbe a tuo avviso la ratio che ha portato il governo ad attuare questo provvedimento. Come è stato costruito adesso, secondo te, potrebbe beneficiare il sistema dello sport italiano e in che modo? Ti ringrazio in anticipo per una tua eventuale risposta.

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