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F1, Mattia Binotto: “Doveroso lavorare per migliorare l’approvazione delle gomme in futuro”

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Nella pausa estiva del Mondiale 2019 di F1 è tempo di riflessioni e di analisi. In casa Ferrari sono tanti punti all’ordine del giorno e gli aspetti che hanno funzionato sono davvero pochi. Fatta eccezione per la resa ottimale in termini di potenza del motore, le note liete sono zero, come le vittorie nei primi dodici round. Un progetto quello della SF90 che non si è dimostrato all’altezza dei rivali per filosofia costruttiva e sviluppo. In buona sostanza, oltre a una Mercedes in fuga (10 vittorie e sette doppiette), vi è una Red Bull in grado di evolversi e di andare a segno in due circostanze in Austria e in Germania.

Uno degli elementi critici, secondo gli addetti ai lavori, risiede nella scarsa adattabilità della monoposto di Maranello alle Pirelli 2019. Gomme, quindi, al centro della scena. Si può affermare che la forniture degli pneumatici di quest’anno è arrivata, probabilmente, con un po’ ritardo. Solo all’indomani del GP di Abu Dhabi dell’anno scorso, infatti, le squadre hanno potuto provare le coperture, quando ormai i progetti erano avviati. Di questo, senza dubbio, la Ferrari non ha beneficiato e anche altre scuderie hanno fatto fatica a trovare la chiave per mettere in temperature le mescole nella maniera migliore.

Non è un caso che Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, abbia annunciato (fonte: motorsport.com) di aver inviato una lettera nella quale sono stati specificati gli obiettivi in vista del biennio 2020/2021:

  1. Range di lavoro degli pneumatici più ampi
  2. Minor surriscaldamento delle gomme
  3. Degrado minore delle coperture

Contromisure da non sottovalutare che, in una lunga intervista concessa a Roberto Chinchero di it.motorsport.com, ha sottolineato il Team Principal della Rossa Mattia Binotto: “Non penso sia una questione di accontentare tutti, ma credo che l’attuale processo sia sbagliato. Oggi per modificare le specifiche delle gomme è necessario che il 70% delle squadre approvino il cambiamento. Credo che sia il processo ad essere sbagliato, potrei capirlo se prima di ogni stagione fosse possibile definire le specifiche degli pneumatici con la stessa maggioranza, ma non possiamo far nulla in questo senso. E ribadisco che questo non ha nulla a che fare con Pirelli che da parte sua sta cercando di fare del suo meglio. Certamente oggi abbiamo gomme difficili da portare in temperatura e con una finestra di utilizzo molto ridotta, e quando si surriscaldano cala l’aderenza e si accentua lo scivolamento, che diventa molto evidente soprattutto quando si è dietro un’altra monoposto. Volgiamo provare a gestire diversamente questi aspetti in futuro? Credo di sì e ancora una volta sottolineo che non è nei compiti della Pirelli aiutare o supportare una singola squadra, il loro compito è fornire il miglior prodotto per la F1 in generale, ma dovremmo anche capire qual è il processo migliore per assicurarci di non ritrovarci nuovamente in una situazione come quella che stiamo vedendo in questa stagione“, le parole di Binotto che non gira troppo attorno alla questione.

Resta da vedere se questa comunicazione possa davvero giovare alla F1 per non arrivare nel 2020 e ancor di più nel 2021, stagione dei cambiamenti, con ulteriori dubbi e perplessità.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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