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Wimbledon 2019: nei quarti maschili Djokovic osserva dall’alto Federer e Nadal in rotta di collisione

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Giornata di quarti di finale maschili, la nona in cui si scende in campo a Wimbledon: il secondo mercoledì è infatti tradizionalmente dedicato agli uomini nel calendario dei Championships.

Potrebbe determinarsi oggi, a poche settimane di distanza dal Roland Garros, un’altra semifinale tra Roger Federer e Rafael Nadal, anche se tale esito non è scontato in alcun modo. Lo svizzero incontra Kei Nishikori: il giapponese ha raggiunto i quarti in tutti gli Slam, vi arriva per la seconda volta a Wimbledon e finora ha ceduto soltanto un set agli ottavi contro il kazako Mikhail Kukushkin. Si tratta dell’undicesima sfida tra i due, con un vantaggio di 7-3 per il numero 3 del mondo, che arriva ai quarti con sensazioni piuttosto confortanti per quello che è finora il più duro ostacolo sulla sua strada. Lo spagnolo, invece, non ha un ostacolo facile: Sam Querrey è già stato in semifinale a Wimbledon, nel 2017, e da tutta la carriera tende a elevare il proprio gioco sull’erba. In cinque confronti con l’iberico si è già concesso il lusso di batterlo nel 2017, nella finale di Acapulco: dopo Nick Kyrgios, l’americano è senza dubbio il più pericoloso sulla strada che divide Nadal da un’eventuale semifinale contro il suo avversario storico.

Se Federer e Nadal hanno le loro preoccupazioni, neppure Novak Djokovic può permettersi di ridere. Al serbo tocca infatti in sorte David Goffin: il belga è stato uno dei migliori interpreti dell’erba nel 2019, con la finale a Halle, ed è per la prima volta ai quarti ai Championships. Nell’ultimo dei sei confronti disputati con il numero 1 del mondo (quarti di Montecarlo, 2017) è riuscito a vincere per 7-5 al terzo set, ma si trattava di un periodo molto complicato per Djokovic e anche di terra rossa: una situazione del tutto diversa. Finora l’unico capace di mettere in difficoltà il serbo è stato il polacco Hubert Hurkacz, capace di togliergli il secondo parziale nel terzo turno: sarà favorito anche perché Goffin viene da due battaglie, contro il russo Daniil Medvedev e contro l’indomito spagnolo Fernando Verdasco, ma dovrà fare attenzione. Il quarto di finale sul quale si pone meno attenzione, ma non meno nobile per teste di serie, è quello tra Guido Pella e Roberto Bautista Agut. L’argentino e lo spagnolo sono al ballo dei debuttanti a questo punto del torneo, ed il primo non era mai neanche arrivato agli ottavi prima di lunedì. Di precedenti, in questo caso, ce ne sono due, entrambi vinti dall’iberico. Quest’ultimo è già stato capace di vincere un torneo sull’erba nel 2014, a ‘s-Hertogenbosch, e quando è stato in tabellone principale a Wimbledon non ha mai perso al primo turno, giungendo due volte agli ottavi prima di quest’anno. Il pronostico sarebbe tutto dalla sua parte, ma Pella è già stato capace di disinnescare non meno di tre ottimi erbivori: Andreas Seppi, Kevin Anderson e Milos Raonic: un ex numero 18 del mondo, il finalista del 2018 e quello del 2016. Appare vietato porgli dei limiti.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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