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Nuoto, Mondiali 2019: Panziera in finale nei 200 dorso, Dressel, Smith e Chupkov super, 4×200 sl uomini azzurra sfiora il podio

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Sesta giornata di fuochi d’artificio nella piscina di Gwangju (Corea del Sud), sede dei Mondiali 2019 di nuoto. Un day-6 ricco di spunti che vale la pena raccontare nel suo sviluppo.

Pronti, via e la finale dei 100 stile libero donne premia l’agonista delle agoniste ovvero l’americana Simone Manuel. La campionessa mondiale e olimpica, dopo che era sembrata completamente fuori condizione e per questo in corsia 1, mette in acqua una gara pazzesca da 52″04 (24″81 al passaggio dei 50 metri), sorprendendo tutte e realizzando il nuovo record americano. Ancora una volta sia l’australiana Cate Campbell (seconda in 52″43) sia la svedese Sarah Sjoestroem (terza in 52″46) non centrano l’obiettivo nella gara regina.

A seguire, la giornata è scossa da due record del mondo incredibili. Nelle semifinali dei 100 farfalla uomini l’americano Caeleb Dressel apre letteralmente le acque, realizzando il nuovo record di 49″50, battendo il primato storico di Roma 2009 del connazionale Michael Phelps (49″82). Tuffo e progressione perfetti, subacquee pennellate e il gioco è fatto. Per l’americano, sempre più uomo di questi campionati, l’oro sembra essere già certo, guardando alla finale di domani e al distacco rifilato ai rivali. Sì perché il russo Andrei Minakov (50″94), l’ungherese Kristof Milak (50″95) e il sudafricano Chad Le Clos (51″40), pur esprimendo crono significativi, paiono nuotare in un’altra vasca. Stessa storia, stesso mare nelle semifinali dei 200 dorso donne. Qui l’effetto è a sorpresa perché la classe 2002 americana Regan Smith migliora il suo primato di 2″7 e realizza il nuovo primato del mondo di 2’03″35, battendo il record di una certa Missy Franklin (2’04″06). Una prestazione pazzesca della giovanissima atleta degli States, anche lei candidata al successo domani. In gara anche la nostra Margherita Panziera che sigla un buon 2’06″62 e rimane in lizza per il podio, visto il terzo crono nel computo complessivo. La canadese Kylie Masse (2’06″57), l’australiana Minna Atherton (2’07″38) e l’ungherese Katinka Hosszu (2’07″48) le atlete in grado di rivaleggiare con Margherita per la medaglia.

Come se nulla fosse accaduto, Dressel si rituffa nuovamente in vasca e nuota un fantascientifico 21″18 nel penultimo atto dei 50 stile libero a precedere gli altri due favoriti della vigilia: il brasiliano Bruno Fratus (21″53) e il britannico Benjamin Proud (21″58). La russa Yuliya Efimova, invece, fa sua la vittoria nella finale dei 200 rana donne, privi dell’americana Lilly King (squalificata nelle batterie). L’atleta dell’Est si conferma, quindi, grande interprete della distanza, replicando l’oro di due anni fa a Budapest (Ungheria). 2’20″17 il crono di Efimova, mettendosi alle spalle la sudafricana Tatjana Schoenmaker (2’22″52) e la canadese Sydney Pickrem (2’22″90). Ancora Russia protagonista grazie a Evgeny Rylov, anch’egli abile a riconfermarsi sul tetto del mondo nei 200 dorso dopo il successo nella Duna Arena di 2 anni fa. Il russo si impone in 1’53″40 a davanti al campione olimpico Ryan Murphy (1’54″12) e al britannico Luke Greenbank (1’55″85).

La rana maschile continua a offrire grande spettacolo in questi campionati e la giornata d’oro della Russia continua con Anton Chupkov, che sigla uno strepitoso primato del mondo di 2’06″12, mettendosi alle spalle l’australiano Matthew Wilson (2’06″68) e il giapponese Ippei Watanabe (2’06″73). Tre atleti sotto il 2’07” di una finale irreale nella quale l’australiano ha forzato il ritmo nei primi 100 metri, toccando la piastra in 1’00″64, ma poi è stato costretto a inchinarsi all’ultima vasca di Chupkov da 31″89. Nelle semifinali dei 50 farfalla donne Sjoestroem si ridesta dopo la delusione dei 100 sl, ottenendo il miglior tempo di 24″79, dominando in lungo e in largo. Alle sue spalle l’olandese Ranomi Kromowidjojo (25″54) e la francese Marie Wettel (25″56). Non ottiene il pass per la finale Elena Di Liddo che peggiora leggermente la prestazione del mattino (26″16), concludendo in undicesima posizione.

La giornata va in archivio con un po’ d’amarezza per l’Italia nella 4×200 stile libero maschile. Filippo Megli (1’45″86), Gabriele Detti (1’45″30), Stefano Ballo (1’45″27) e Stefano Di Cola (1’45″58) mettono insieme una prova d’insieme magnifica, valsa il nuovo primato italiano di 7’02″01 (precedente primato era di 7’03″48 a Roma 2009 con i costumi gommati) ma non il podio per appena 3 centesimi (quarto posto). Una sfida serrata che ha sorriso all’Australia, grazie alla grande ultima frazione di Mack Horton (1’44″85), con il crono di 7’00″85 davanti alla Russia (7’01″81) e agli Stati Uniti (7’01″98).

 

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Foto: LaPresse

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