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Ciclismo: traccia su Gino Bartali alla maturità! Il campione e Giusto tra le Nazioni nelle opzioni per la prima prova scritta

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Per i maturandi conoscitori dello sport, ma anche della storia del mondo, questa maturità potrebbe essere difficile da dimenticare. All’interno delle tracce proposte dal MIUR, tra le quali vi sono testi di Giuseppe Ungaretti e Leonardo Sciascia, ne compare una anche su Gino Bartali, tra i più grandi campioni della storia del ciclismo italiano e non solo.

Nato a Ponte a Ema nel 1914 e morto a Firenze nel 2000, Bartali vinse tre Giri d’Italia e due Tour de France, questi ultimi a 10 anni di distanza l’uno dall’altro. Il toscano fu un autentico simbolo del suo tempo, e la sua rivalità con Fausto Coppi ha travalicato tutte le generazioni, ed il ricordo arriva fino ai giorni nostri. Nel suo palmares anche quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia, in una carriera infinita, durata quasi vent’anni, fino al 1954.

L’attività di Bartali, però, non fu legata solo al ciclismo. Antifascista convinto (e mal sopportato dal regime), si prodigò durante la guerra per trasportare documenti falsi al fine di salvare un gran numero di ebrei dalla deportazione, con l’aiuto attivo del rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dell’arcivescovo fiorentino Elia Dalla Costa. Per questa attività, nel 2013, il toscano è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem, che dal 1953 si occupa di tenere viva la memoria dell’Olocausto. Fu inoltre leggenda popolare che, nei giorni dell’attentato a Palmiro Togliatti, Bartali abbia salvato l’Italia dalla guerra civile vincendo il Tour de France 1948. Un racconto forse un po’ romanzato, ma certamente influenzato dall’estrema tensione che si era venuta a creare proprio in quel periodo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Kumpel / Shutterstock.com

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