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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Roglic e Nibali a corto di gregari dopo il Montoso. Più attrezzate le squadre di Yates, Lopez e Landa

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Il Montoso ha lanciato le prime sentenze del Giro d’Italia 2019, non tanto per i possibili distacchi tra i favoriti della generale, ma per le lotte tra le squadre dei big. Attualmente i giudizi si possono limitare solo alle gestioni delle formazioni da parte dei capitani, gregari, ma anche dei direttori sportivi.

Sulle rampe della salita citata Primoz Roglic e Vincenzo Nibali sono apparsi molto lucidi e in grande condizione, ma senza la protezione da parte dei loro gregari. In precedenza la Jumbo-Visma e la Bahrain-Merida si sono sempre ben comportate proteggendo i rispettivi capitani, ma sono sparite sul più bello. Lo sloveno soffre molto la mancanza di un gregario di lusso come Laurens De Plus, che ha già abbandonato la corsa, mentre nelle fasi decisive il siciliano è rimasto senza Domenico Pozzovivo, l’uomo di riferimento. Alla fine quello più in condizione era Damiano Caruso, che però era in fuga, e alla fine si è giocato la vittoria. È mancato pure il fratello minore Antonio, ma risente anche dell’assenza di Kristian Koren, sospeso dalla squadra per l’operazione Aderlass.

E così si è fatta avanti l’Astana, partita da Bologna come il team più forte, confermatasi sulle strade della Corsa Rosa. Ha aiutato a portare avanti e a lanciare il capitano Miguel Angel Lopez, costretto a recuperare dopo la beffa della crono di San Marino. Dario Cataldo, in fuga, si è sacrificato e nel finale ha cercato di aspettare il capitano, mentre Jan Hirt è sempre stato al fianco di Lopez per poi mandarlo in avanscoperta.

Grandissima anche la Movistar che ha lanciato in fuga Jasha Sutterlin in previsione di un attacco di Mikel Landa e Richard Carapaz, e alla fine è successo. Gli spagnoli non hanno sbagliato un colpo, hanno sfruttato al meglio le carte migliori nascondendosi fino al momento decisivo per poi lanciare i capitani. E questo è stato un solo assaggio.

È tornata anche la Mitchelton-Scott di Simon Yates, con un inaspettato Lucas Hamilton che sembra aver preso le veci di Mikel Nieve. Ha portato avanti il suo capitano aiutandolo in maniera egregia. Non hanno recuperato il tempo perso a San Marino, ma con il supporto dell’australiano e del più esperto Esteban Chaves, il britannico è rimasto protetto assieme a tutti i grandi.

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@lisa_guadagnini

Foto: Lapresse

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