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Editoriali

F1, la coperta corta della Ferrari tra prestazioni ed affidabilità. Il Mondiale è già lontano

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Tre gare disputate, tre doppiette Mercedes. Il primo ferrarista nella classifica piloti, Sebastian Vettel, è quarto a -31 dal leader Lewis Hamilton, sopravanzato di due lunghezze anche da Max Verstappen. Per quanto riguarda la graduatoria relativa ai costruttori, la Ferrari è già quasi doppiata dalla scuderia di Stoccarda (130 a 73 punti). Viene da chiedersi se il Mondiale sia già finito a metà aprile…

Considerando che al termine della stagione mancano ancora 18 Gran Premi, è presto per esprimere giudizi affrettati. Tuttavia, ad oggi, il Cavallino Rampante non sembra possedere le armi quanto meno per impensierire le Frecce d’Argento. Il problema principale si chiama affidabilità. Nel corso dell’inverno gli ingegneri hanno progettato una macchina estrema e velocissima, ma anche molto fragile. I primi segnali si erano materializzati già dai Test di Barcellona, quando la SF90 aveva impressionato sul giro secco ed anche nei long-run, fermandosi però a più riprese per problemi tecnici ogni volta di diversa natura.

Avete presente quando si va a compare un’auto stradale nuova e poi, dopo appena una settimana, la si porta dal meccanico? Probabilmente quella macchina darà problemi continui anche in futuro, forse a causa di difetti di progettazione irrisolvibili. E’ quanto, a nostro avviso, sta accadendo alla Ferrari. Sia a Melbourne sia a Shanghai Vettel e Leclerc hanno accusato distacchi importanti dalla Mercedes, forse non sfruttando appieno il potenziale della vettura per non comprometterne la solidità. Non è un caso se il pilota tedesco, al termine delle qualifiche, si sia lasciato andare ad un enigmatico team-radio con la squadra: “Ce l’avevamo, ma sappiamo il motivo…“. A cosa si riferiva? Forse alla possibilità di agguantare la pole, alla portata della Rossa se solo avesse potuto sfruttare al 100% tutti i cavalli a disposizione. Chiaramente si tratta solo di ipotesi, ma riteniamo di non andare molto distanti dalla verità…

A Sakhir la Ferrari si era rivelata invece più veloce della Mercedes (almeno al volante di Charles Leclerc). In Bahrein, tuttavia, la macchina denotò un problema grave alla power-unit proprio nelle battute conclusive della gara. Una monoposto che, se portata al limite, scricchiola. Non è escluso che, per evitare nuovi problemi di affidabilità, la scuderia emiliana abbia optato per un set-up molto più conservativo in Cina, spianando la strada alla doppietta Mercedes.

La Ferrari si trova dinanzi ad un bivio. Attualmente la coperta appare molto corta: se si spinge sulla prestazione, l’affidabilità viene meno, mentre viceversa le Frecce d’Argento hanno vita facile. Il tempo stringe, perché il vantaggio acquisito dalla Mercedes è notevole. Se non si invertirà il trend nell’arco di due o tre gare, i tedeschi potranno virtualmente avere le mani sul titolo già in primavera.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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