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Ciclismo

Vincenzo Nibali: “Il ciclismo italiano è in difficoltà. Mi piacciono molto Ganna e Moschetti”

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Sabato tornerà in gara a Siena, nella Strade Bianche: Vincenzo Nibali è già carico non solo per l’appuntamento in Toscana, ma anche per il prosieguo di un inizio di stagione che lo vedrà difendere il numero 1 alla Milano-Sanremo. Lo Squalo ha parlato del proprio stato di forma, degli uomini di punta per i grandi giri e dello stato del pedale italiano alla Gazzetta dello Sport, in un’intervista firmata da Ciro Scognamiglio.

Sullo stato di salute attuale del ciclismo italiano: “In questo momento sta soffrendo. Passare nella massima categoria è più difficile rispetto a prima. Emergere lo è altrettanto. Ogni team ha più di un capitano e si lavora per loro. Ma il motivo principale resta la mondializzazione“. Con questo termine, Nibali specifica che intende parlare della crescita di campioni da Paesi che non avevano quasi mai avuto prima ciclisti di valore. Avvertenza: “Comunque l’Italia non ha iniziato male la stagione. Le vittorie sono arrivate e all’Uae Tour ne ha sfiorata una un ragazzo del 1996 come Moschetti, che mi sembra molto interessante“.

La sua ricetta è chiara: “Per crescere bisogna fare investimenti importanti. I costi si sono alzati e se non ci sono sgravi fiscali o aiuti concreti è difficile far nascere un team di altissimo livello. E infatti l’Italia si è ritrovata senza squadre nel World Tour, nonostante i nostri tecnici e corridori abbiano sempre molto mercato. Oltre questo, ci vuole la passione. Con questi elementi un bel team si riesce a fare. Io credo che in Italia le potenzialità per rilanciarsi ci siano, sia dal punto di vista tecnico che economico“.

Quanto ai giovani: “Quello che ha fatto Ganna in pista mi ha impressionato. Se Sky ha investito su di lui, vuol dire che ci credono e i margini di miglioramento possono essere enormi. Ha fatto una bella vittoria Ciccone in Francia, si è messo alle spalle Pinot e Bardet“. Nibali, poi, spezza una lancia in favore di un giovane che conosce: “Antonio Tiberi, anche se sono restio a dirlo perché non voglio che ci sia nessun tipo di pressione visto che ha solo 17 anni. Ora corre con il team Ballerini. Abbiamo pedalato qualche volta assieme, ha stoffa“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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