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Sci di fondo, 50 km Oslo 2019: la Russia conquista Holmenkollen, Bolshunov vince davanti a tre connazionali!

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Alexander Bolshunov recita il ruolo dell’asso pigliatutto a Oslo: il russo non solo vince la storica 50 km di Holmenkollen, quest’anno a tecnica classica, in 2h23’49″8, ma si prende anche la testa della classifica di Coppa del Mondo, sfilandola all’uomo più acclamato nella capitale norvegese, Johannes Klaebo. E’ una festa, quella della Russia, perché sono suoi i primi quattro: oltre a Bolshunov, arrivano al secondo posto Maxim Vylegzhanin, a un secondo nello sprint finale, al terzo Andrey Larkov, a 1″6, e al quarto Ilia Semikov, a 2″.

Per la prima metà di gara, le uniche vere emozioni sono date dai tre sprint intermedi, che regalano altrettanti primi posti a Klaebo, e da un tentativo di forcing di De Fabiani, che poco prima del ventesimo chilometro decide di portarsi al comando per saggiare l’altrui condizione, anche alla luce di un cambio di sci favorevole (per materiali, visto che quelli precedenti gli stavano creando più d’un problema di tenuta).

Poco dopo l’inizio della seconda parte si fa vedere bene Salvadori, che per qualche chilometro si mantiene con i nomi di maggior grido, prima di pagare dazio. Al quarto passaggio sul traguardo tutti i big cambiano gli sci, e al rientro nella battaglia comincia a emergere Bolshunov, che guadagna punti su punti negli sprint intermedi, mentre Klaebo finisce sempre più indietro ogni chilometro che passa.

Negli ultimi 10 km a fare la differenza sono in 19, tra cui De Fabiani, Bolshunov, Iversen e altri big: complessivamente ci sono nove norvegesi, cinque russi, due svedesi, il “Defa”, il canadese Harvey e l’americano Scott Patterson. L’azzurro finisce sempre più indietro con il tempo, mentre in testa sono russi e norvegesi a fare la gara. A riuscire a interpretare meglio la situazione sono proprio i russi, con Vylegzhanin, Larkov, Bolshunov e Semikov a fare l’andatura e scremare il gruppo fino alle sette unità che si giocano la vittoria nei chilometri finali. Sulla salita finale Vylegzhanin lancia una sorta di volata infinita di un chilometro, con Larkov e Bolshunov a seguirlo. Allo sprint è proprio quest’ultimo a dominare, in una giornata che si rivela trionfale per la Russia: quattro uomini ai primi ai quattro posti, con Vylegzhanin privato del successo proprio alla sua ultima gara; dietro di loro finiscono Larkov e Semikov.

Quinto posto per Alex Harvey: il canadese è rimasto coperto per tutta la gara, ma alla fine è riuscito a tenere il ritmo dei russi e ad arrivare a 4″4 da Bolshunov. Finiscono dal sesto al nono posto i primi quattro norvegesi, incapaci di contenere il forcing finale dei russi: Martin Johnsrud Sundby chiude a 7″7, Simen Hegstad Krueger a 11″2, Mikael Gunnulfsen (alla seconda gara in Coppa del Mondo dopo anni tra gare FIS e Scandinavian Cup) a 16″, infine Sjur Roethe a 20″5. Decimo il quinto russo odierno protagonista, Alexey Chervotkin, a 24″7.

Per Francesco De Fabiani, dopo una pur buona gara, arriva un 18° posto a 1’03″9 da Bolshunov, mentre Giandomenico Salvadori riesce a limitare i danni e a chiudere ventesimo con 2’00″4 di ritardo dal vincitore. Chiude molto più lontano di entrambi Johannes Klaebo: il norvegese, dopo la buona prima metà di gara, cede di schianto e finisce a 6’08″8, trentottesimo e fuori dai punti, lasciando così campo libero al suo diretto rivale nella classifica di Coppa del Mondo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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