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Biathlon, Coppa del Mondo Canmore 2019: Johannes Boe, re tra i ghiacci nell’individuale? Hofer e Windisch per stupire

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Freddo e ancora freddo. Temperature ai limiti della resistenza umana quelle che potrebbero incontrare gli atleti che prenderanno parte alla tappa di Coppa del Mondo di biathlon 2018-2019 a Canmore (Canada). Si teme che il termometro possa scendere ben al di sotto degli 0°C, ricordando agli appassionati di cinema “The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo“, a rappresentazione di una nuova era glaciale. Ma qui non è mera finzione. Per questo motivo, ci sarà l’accorciamento delle due individuali maschile e femminile in programma domani: gli uomini gareggeranno sui 15 km e le donne sui 12,5 km, un errore al poligono costerà 45 secondi di penalità contro il tradizionale minuto. Un programma che nel suo insieme è mutato in relazione ad una colonnina di mercurio scesa al di sotto dei livelli di guardia.

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In tutto questo, il norvegese Johannes Boe va a caccia del titolo di “re dei ghiacci“, visto il contesto. Lo scandinavo, dominatore assoluto di quest’annata con i suoi 11 centri, vuol suonare la dodicesima sinfonia in un format che, rarità delle rarità, non lo ha visto vincitore nell’unica gara disputata a Pokljuka (Slovenia). Un settimo posto, frutto di due errori nel terzo poligono, che non gli consentirono di lottare per le posizioni nobili, nel giorno del trionfo del francese Martin Fourcade. Transalpino che non sarà al via di questa trasferta nordamericana, proiettato già ai Mondiali ad Östersund (Svezia), previsti dal 7 al 17 marzo.

Una scelta condivisa anche da Simon Schempp. Il leader della selezione tedesca, assente dalla brutta prova offerta ad Oberhof (Germania), aveva già dato forfait nei round a Ruhpolding (Germania) e ad Anterselva (Italia). Pertanto per la Germania risponderanno all’appello Benedikt Doll, Johannes Kühn, Erik Lesser, Arnd Peiffer, Roman Rees e Philipp Nawrath. Tra i prescelti, da ricordare il secondo posto di Kühn nell’individuale in terra slovena, dove lungamente il teutonico ha accarezzato il sogno del successo.

Tuttavia, l’impressione è che dipenda sempre e solo da Boe in un format nel quale, tanto per dire, il norvegese è campione olimpico. E’ anche vero che il 25enne nativo di Stryn, pur non dovendosela vedere con Fourcade, non potrà sottovalutare la forte compagine transalpina. Il successo nella mass start di Quentin Fillon Maillet e i podi di Antonin Guigonnat nell’inseguimento e nella sprint e dello stesso Fillot Maillet nella pursuit dimostrano quanto sia alta la qualità della compagine d’Oltralpe.

E l’Italia? Come al solito i fari saranno puntati su Lukas Hofer e Dominik Windisch. Il 29enne nativo di Brunico è stato protagonista di una stagione di ottimo livello, in cui spicca il podio (terzo posto) nell’inseguimento ad Oberhof (Germania), nell’Università di questa disciplina. La condizione sugli sci è invidiabile mentre, come è un po’ consuetudine, le prestazioni al poligono sono soggette a fluttuazioni, determinando diversi riscontri. In crescita, da questo punto di vista, Windisch. Il bronzo a Cinque Cerchi nella sprint, dopo le gare di Anterselva, sembra essere tornato sui suoi livelli e il test a Canmore sarà probante su delle nevi che hanno per lui dei bellissimi ricordi, riportando alle mente quello stupendo successo nella mass start di due stagioni fa, in una gara resa complicatissima dalle folate di vento.

 

 

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Foto: Federico Angiolini

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