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Dakar 2019, i favoriti tra i quad: la coppia argentina Jeremías González Ferioli-Nicolas Cavigliasso pronta a dominare

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Oltre 5500 chilometri di avventura e sofferenza, il 70% di prove speciali con fondo sabbioso e chissà quali altre insidie… Ormai ci siamo, la Dakar 2019, giunta alla sua 41esima edizione, l’undicesima in Sud America e la prima solo nel territorio peruviano, sta per partire. Il rally raid più famoso del mondo avrà inizio il 7 gennaio, con la prima tappa, e fin da subito imprevisti e colpi di scena non mancheranno fino all’ultima stage del 17 gennaio. Come al solito saranno cinque le categorie protagoniste: auto, moto, quad, camion e side-by-side.

Concentrandosi su una di esse, ovvero i quad, i tratti sudamericani sono piuttosto spiccati. Sono tanti, infatti, i centauri con sangue “caliente” in questa competizione (22 su 34 dei concorrenti al via), grandi interpreti di un mezzo che è entrato a far parte della Maratona del deserto dal 2009, la prima proprio nelle terre del Sud America. A vincere però fu un ceco, ovvero Josef Macháček in sella alla Yamaha. Seguirono i cinque successi dell’argentino Marcos Patronelli (2010-2011-2012-2013-2016), i due del cileno Ignacio Casale (2014-2018) e i sigilli del polacco Rafal Sonik (2015) e del russo Sergey Karyakin (2017).

La tradizione argentina è piuttosto forte, come si può notare dallo storico. Ecco che la coppia formata da Jeremías González Ferioli e da Nico Cavigliasso può dar manforte. Il 23enne nativo di Cordoba, secondo nel 2015 e terzo l’anno scorso, incarna lo spirito della Dakar. Costretto a saltare l’edizione 2017 per un grave infortunio, Jeremias con determinazione e “garra” si è rimesso in sella mettendosi in evidenza nella gara del 2018, facendo la differenza in due special stage dell'”Odissea motoristica” e dimostrando soprattutto nelle lunghe ed estenuanti tappe peruviane grandi qualità. Considerando che il rally si svilupperà tutto nell’affascinante Perù, la sua candidatura a favorito si giustifica ampiamente. La Yamaha Raptor 700 è la sua arma e tutti, a partire dai rivali, dovranno osservarlo con attenzione.

Attenzione però all’altro albiceleste di casa Yamaha Cavigliasso. Classe ’91 ed anch’egli nativo di Cordoba, il centauro sudamericano ha forti argomenti per lanciare il guanto di sfida e far propria questa Dakar. Nella sua stagione d’esordio (2018), Nico seppe incantare con tre vittorie di tappa e il secondo posto nella classifica finale. Un dato che parla da solo della grande classe di un pilota capace di conciliare velocità e navigazione. La sabbia, elemento caratterizzante di questa edizione, gli garba parecchio e non è un caso che nelle corse di avvicinamento a questa competizione abbia fatto fuoco e fiamme: i due successi nella Desafio Ruta 40 (Argentina) e nell’Atacama Rally (Cile) sono risultati che evidenziano una certa propensione alla vittoria.

Saranno dunque loro due le stelle polari della corsa, sulla carta. E’ bene sempre precisarlo perché in una gara di questo genere nulla è scontato ed altri centauri, che non godono di un palmares di questo genere, potrebbero inserirsi nella lotta tutta argentina. Staremo a vedere.

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: cristiano barni / Shutterstock.com

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