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Ciclismo, Elia Viviani: “Lavoro per la Milano-Sanremo. In pista l’Italia è da medaglia olimpica”

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Elia Viviani ha appena vinto la Cadel Evans Great Ocean Road Race e il velocista azzurro ha parlato proprio di questo successo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Qui ci tenevo a vincere per almeno un paio di motivi. Primo perchè è una delle poche classiche del World Tour che posso vincere, che abbia storia o no poco mi importa. Con Amburgo e Plouay fa già un buon bottino. Poi c’erano due secondi posto dell’anno scorso che volevo migliorare e questo è il primo”.

Viviani continua a raccontare la gara: “Sapevo che si sarebbero stati attacchi in salita, ma abbiamo corso bene. La squadra mi ha protetto in ogni frangente della corsa. Nel finale quasi siamo rimasti in 30, io avevo due compagni e Morkov mi ha lanciato ai 150 senza una sbavatura“.

Che tipo di volata è stata: “E’ stata una delle poche volte in carriera in cui ho usato il 54, ma qui il finale è in leggera discesa e quindi era la scelta migliore”.

Obiettivi futuri: “La Gand-Wevelgem non mi è ancora andata giù. Però ci penseremo più avanti”.

Il principale obiettivo di Viviani, però è soprattutto uno: “La Milano-Sanremo. Adesso faccio una settimana di recupero, ma poi penserò alla Classicissima. Ho in programma allenamenti specifici, soprattutto sulle resistenze, che voglio fare sul percorso. Dal 10 del prossimo mese e prima di andare negli Emirati, andrò molte volte lì ad allenarmi. Voglio vedere bene cosa succede tra Cipressa e Poggio”.

Viviani è anche uno degli azzurri di punta nel ciclismo su pista e l’Italia ha ben figurato in quel di Hong Kong con i quartetti: “Mi sono collegato per vederli. Non potevo perdermeli. L’Italia sta facendo un grande lavoro, nonostante non sia ancora disponibile il Velodromo di Montichiari. Abbiamo vinto la Coppa e ai Mondiali andremo forte. Con i quartetti siamo in tabella per fare medaglia ai Giochi. Il 3’53” fatto ancora è significativo e stavolta con Plebani, i giovani stanno arrivando. Anche le donne volano, la Gran Bretagna sembra fuori portata, ma poi che la giochiamo. Il record italiano è un ottimo segnale”.

 

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Foto:  Valerio Origo

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