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Sci di fondo

Sci di fondo, Coppa del Mondo 2019: l’Italia tra il positivo Federico Pellegrino e i buoni segnali delle donne

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Settimana di pausa per la Coppa del Mondo di sci di fondo, in attesa del Tour de Ski (che ha già fatto registrare la defezione di Therese Johaug). Mentre l’agonismo attende di mostrarsi di nuovo al mondo il 29 dicembre a Dobbiaco, c’è la possibilità di riflettere su quella che è stata finora la stagione dei fondisti italiani.

Non si può non partire dalle prestazioni di Federico Pellegrino, ancora una volta in piena battaglia con Johannes Klaebo ogni volta che si parla di sprint, in particolare guardando alla tecnica libera. Primo a Lillehammer, a Davos ha ceduto soltanto di fronte al campione norvegese, facendo comunque registrare un risultato notevole considerando che la preparazione era stata minata da un problema alla schiena avuto in allenamento. Mondiali di Seefeld a parte, il calendario è decisamente favorevole al ventottenne di Nus, perché sono sette le sprint a tecnica libera ancora in calendario, a cominciare da quelle di Dobbiaco e Val Müstair all’interno del Tour de Ski per chiudere con quella delle finali di Coppa del Mondo nel Québec, a fronte di due soli appuntamenti a tecnica classica, storicamente a lui sfavorevoli. Il tutto senza dimenticare l’appuntamento principale: quello iridato, a Seefeld.

Anche Francesco De Fabiani sta, pian piano, risalendo la china: dopo un inizio di stagione un po’ opaco, lo stato di forma dell’azzurro sta migliorando, come dimostrato dalla convincente prestazione di Davos (settimo nella 15 km a tecnica libera). Per lui è tempo di entrare in una parte dell’anno che gli piace, con particolare riferimento a Oberstdorf, dove ha raccolto due podi nelle ultime stagioni. Tra i nomi un po’ meno di primo piano, l’attenzione è rivolta a Giandomenico Salvadori, da cui ci si iniziano ad aspettare prestazioni più convincenti in proiezione Mondiali di Seefeld.

In assenza di una superstar di livello internazionale, i discorsi relativi al settore femminile sono radicalmente diversi rispetto a quelli che si possono fare per gli uomini. Tuttavia, lungo la stagione si sono visti diversi buoni segnali: Greta Laurent, pur collezionando uscite ai quarti di finale nelle gare sprint, mostra di sapersela giocare spesso fino all’ultimo istante disponibile, mentre il bel decimo posto di Elisa Brocard a Davos forse non ha riaperto uno squarcio sulle prove distance, ma ha perlomeno ridato un po’ di luce all’Italia che da tempo arranca al femminile. Da verificare, inoltre, i progressi delle altre nostre portacolori, da Lucia Scardoni (partita forte a Ruka senza, per il momento, altri acuti) alle giovani in crescita.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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