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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Detti, Pellegrini e Cusinato un tris d’assi per le finali. La 4×100 sl uomini il jolly per l’Italia

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Chi ben comincia è già a metà dell’opera“. Un modo di dire che ben si adatta a quanto fatto dall’Italia nella prima giornata dedicata alle batterie dei Mondiali 2018 in vasca corta ad Hangzhou (Cina). Nella vasca asiatica gli azzurri si sono disimpegnati più che bene, ottenendo il pass per la finale in quattro gare su cinque, senza considerare anche le ottime prestazioni nella gare qualificanti per le semifinali.

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Spettava a Gabriele Detti e a Federica Pellegrini darà il via alle ostilità e il livornese e la veneta hanno risposto presente. Il toscano, anche con qualche brivido, si è qualificato all’atto conclusivo con il crono di 3’39″89 (settimo). Una prova nella quale l’azzurro ha centrato il suo miglior riscontro mai nuotato al mattino che può far ben sperare in vista della gara pomeridiana. Detti ha dato l’impressione, infatti, di nuotare in tranquillità ed è lecito attendersi da lui un miglioramento. Un incremento di prestazione necessario visto che gli altri sono piuttosto forti. Il migliore è stato il campione europeo dei 200 sl a Copenhagen (Danimarca), in vasca corta, Danas Rapsys (3’36″65) e sembra essere lui il favorito. Impressionante l’incedere del lituano in acqua a precedere il norvegese Henrik Christiansen (3’38″04) e il brasiliano Fernando Scheffer (3’39″10). Una situazione di grande equilibrio nella quale anche l’americano Zane Grothe e la coppia russa composta da Aleksandr Krasnykh e da Martin Malyutin possono dire la loro.

Per quanto riguarda Federica, la vittoria dell’ultima batteria è stato un modo per testare la sua condizione e il crono di 1’54″46 è stato un ottimo segnale per l’atto conclusivo, dove l’azzurra va in caccia della 50esima medaglia internazionale in carriera. Il sesto tempo delle finaliste evidenzia però uno step necessario per centrare l’obiettivo. La statunitense Mallory Comerford (1’52″52) e l’australiana Ariarne Titmus (1’52″66) hanno fatto vedere grandi cose, senza dimenticarci dell’olandese Femke Heemskerk grande favorita della vigilia. Ne vedremo delle belle.

Il terzo centro porta la firma di Ilaria Cusinato. L’azzurra si è qualificata per la finale dei 400 misti con il quarto tempo (4’28″02) mettendo in acqua la solita aggressività. Al di là di una Katinka Hosszu semplicemente stellare (4’23″59), la lotta per il secondo e terzo gradino del podio è aperta e paiono essere le francesi le rivali maggiormente qualificate: la campionessa d’Europa Fantine Lesaffre (4’27″74) e l’altra transalpina Lara Grangeon (4’27″91) hanno preceduto la nostra portacolori nella heat e sono pericolose. Vero è che l’azzurra con il riscontro citato ha realizzato il primato italiano in tessuto e pare avere ulteriori margini. E poi è stata la 4×100 stile libero maschile a timbrare il cartellino, stabilendo il quarto crono complessivo delle batterie. Santo Condorelli (47″23), Lorenzo Zazzeri (46″99), Daniele Nardini (47″44) e Alessandro Miressi (46″52) hanno nuotato su buoni livelli (3’08″12) anche se guardando i riscontri di Russia (3’05″16), Brasile (3’05″70) e degli Stati Uniti (3’05″72) sperare nel podio è complicato.

L’unica nota stonata della mattinata cinese è stato Thomas Ceccon. L’azzurro ha infatti fallito l’ingresso nella finale dei 200 misti, non replicando l’ottimo tempo di Riccione e pagando dazio per lo sforzo fatto nella batteria dei 100 dorso. Avesse confermato l’1’53″26, il veneto sarebbe rientrato nella top-8 e allora si sarebbe giocato le sue carte. Una delusione, comunque, che può fare esperienza. Niente da fare anche Federico Burdisso nelle batterie dei 200 farfalla ma il suo 1’54″10 rappresenta il primato personale (1’54″63, il precedente) e quindi poco da dire sul suo conto.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Credit LaPresse

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