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Tennis: Patty Schnyder ha detto basta. La svizzera a 39 anni ha annunciato il suo ritiro definitivo su Twitter

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L’ultima partita l’ha giocata poco meno di una settimana fa, nella Premiere Division francese, che è un po’ l’equivalente della Serie A italiana (il campionato a squadre che viene giocato dai vari tennis club italiani). Avversaria: Laura Pous Tio, spagnola con un discreto passato nella classifica WTA. L’ha vinta, in tre set. Poi, qualche giorno dopo, Patty Schnyder ha annunciato il ritiro affidandosi a Twitter.

Finisce così la carriera di una giocatrice molto bella da vedere per caratteristiche di gioco, ma anche estremamente tormentata per quel che le è capitato nella vita privata. Già capace di entrare nelle prime dieci nel 1998, l’anno dopo si è imbattuta in Rainer Harnecker, una specie di adepto della causa naturista che la portò a nutrirsi quasi solo di succhi di frutta, con le naturali conseguenze su corpo e classifica. A salvarla è stata la famiglia (non prima che finisse esclusa dalla vita della figlia per decisione di quest’ultima), che le ha messo alle costole un investigatore privato, un altro Rainer, Hoffman, che è riuscito a spezzare quel legame malsano. Tuttavia, la Schnyder s’è innamorata anche di lui, rendendolo (come già Harnecker) suo allenatore. Sulle prime le cose sono andate bene: la classifica è tornata a essere buona, con una semifinale agli Australian Open nel 2004, il numero 7 del mondo nell’ottimo 2005 da cinque finali raggiunte.

Fino al 2011, l’anno del primo ritiro (in pieno Roland Garros), tutto normale, in apparenza. Perché la realtà era di un Rainer Hoffman che di normale non aveva nulla: nel 2002 è stato dichiarato colpevole di una frode per 400.000 euro ai danni della Deutsche Telekom, e condannato a tre anni di libertà vigilata. In tutto questo, qualche tempo dopo il ritiro si sono scoperti i veri problemi della Schnyder: debiti col fisco svizzero per un ammontare tra i 290.000 e i 450.000 euro. Nel 2013 è arrivato il divorzio da Hofmann, l’arrivo nella sua vita del tedesco Jan Heino (uno a posto, finalmente), una figlia e la voglia di tornare in campo. Per una che ha battuto praticamente tutte le più forti, da Steffi Graf ad Arantxa Sanchez, da Conchita Martinez a Lindsay Davenport, da Justine Henin a Kim Clijsters per finire con Serena Williams, senza chissà quale altezza, o potenza, ma solo con una grande intelligenza, l’unico significato del ritorno è stato legato alla felicità. Ha ottenuto di più: quest’anno è tornata a qualificarsi per un torneo del Grande Slam, gli US Open. Nessun’altra, prima di lei, ci era mai riuscita a 39 anni.

C’è chi può obiettare che il ritiro della Schnyder è un favore all’Italia per la prossima sfida di Fed Cup contro la Svizzera. C’è chi può dire che sarebbe stato bello vederla giocare ancora, un po’ alla Kimiko Date, che ha ripreso in mano la racchetta dopo 13 anni di stop e si è tolta diverse soddisfazioni. Forse tante cose si possono legittimamente pensare, ma oggi importa solo che la diretta interessata sia soltanto felice, perché soltanto di questo ha un bisogno. E, forse, finalmente quell’obiettivo lo sta raggiungendo.





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federico.rossini@oasport.it

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Credits: Jimmie48 Photography

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