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Sci di fondo, Coppa del Mondo Lillehammer 2018: Federico Pellegrino a caccia di riscatto nella sprint a tecnica classica

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E’ una condizione che conosce bene quella che sta vivendo Federico Pellegrino, estromesso dalla finale di Ruka al termine di una prova tutt’altro che negativa sulla neve finlandese alla prima uscita stagionale ufficiale contro avversari più avanti di lui nella preparazione e in una tecnica, quella classica, che è quella che ama meno.

Basta lasciar passare una settimana ed ecco che, sulla neve olimpica di Lillehammer, si presenta la possibilità per il valdostano di tornare a lottare per il podio nella sprint a tecnica libera. Pellegrino, a differenza di quanto si possa pensare, sta bene ma non è ancora al meglio: lo dimostrano lo scatto con cui ha messo alla corda tutti i rivali in semifinale sabato scorso a Ruka e le problematiche che ne sono seguite sul rettilineo finale dove gli è mancata quella brillantezza tipica dei giorni migliori.

Pellegrino ha lanciato chiari segnali di voler essere protagonista anche nella stagione appena iniziata e di avere tutte le carte inj regola per esserlo ma la possibilità di difendere il titolo iridato nella gara che più ama, la sprint a tecnica libera, nella gara in programma a Seefield a febbraio, un po’ ha condizionato la preparazione del campione azzurro, che ha spostato un po’ più avanti il picco di forma, esattamente come lo scorso anno, quando il primo risultato di rilievo arrivò a Davos con il secondo posto nella sprint a tecnica libera.

Dovesse presentarsi con la gamba giusta, Pellegrino dovrebbe comunque fare i conti con l’ira furibonda del suo rivale ormai “storico”, Johannes Hoesflot Klaebo, uscito con le ossa rotte dalla sprint di Ruka che ha lasciato su un piatto d’argento al russo Bolshunov, smettendo di spingere a 30 metri dal traguardo con il russo in rimonta. Non è stata una settimana facile per il norvegese, criticato dalla stampa norvegese ma anche dagli stessi compagni di squadra a testimoniare un clima non proprio idilliaco in casa norvegese. Russi e finlandesi sono apparsi in buona forma a Ruka e potrebbero anche ripetersi ma difficilmente vincere la Coppa, mentre in crescita rispetto allo scorso anno sono apparsi gli svedesi, in particolare Halfvarsson che è uno che nella sprint ci sa fare eccome. Da non sottovalutare anche la Francia e la Svizzera, in particolare con Heideger, capace già di centrare la prima finale stagionale.

 





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