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Volley femminile, Mondiali 2018: Italia, come si batte la Serbia? Le chiavi tattiche della Finale

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L’Italia è chiamata a un’impresa titanica, battere la Serbia per laurearsi Campionesse del Mondo. Le azzurre sono attese da una finale durissima contro la corazzata slava, grande favorita della vigilia che non ha deluso nel corso delle tre settimane di gara e che si presenta all’atto conclusivo per conquistare il primo titolo iridato della sua storia. Le Campionesse d’Europa e argento alle Olimpiadi di Rio 2016 sembrano avere una marcia in più ma la nostra Nazionale ha tutte le carte in regola per fare saltare il banco e regalarsi un’impresa celestiale che riscriverebbe la storia della pallavolo italiana dopo l’apoteosi di Berlino 2002.

Ma come si batte questa Serbia? Quali possono essere le chiavi tattiche della Finale dei Mondiali 2018 di volley femminile? Innanzitutto l’Italia dovrà entrare in campo senza timori referenziali, con la convinzione di potersela giocare fino in fondo e senza subire un complesso di inferiorità nei confronti delle ragazze di Terzic che ci hanno sconfitto quattro giorni fa ma anche agli ultimi Giochi Olimpici. Il nostro sestetto dovrà cercare di giocare colpo su colpo, il primo set sarà determinante: un buon approccio, e magari una vittoria nel parziale di apertura, metterebbero in difficoltà le slave che credono di poter dominare la partita. Dovremo cercare di minare le loro certezze, iniziando a picchiare molto in fase offensiva per creare delle crepe nelle loro difesa che in questi Mondiali si è superata: le bordate di Egonu e le fiondate di Sylla, supportate dalle giocate delle centrali, dovranno essere precise e potenti per cercare di zittirle.

Sappiamo che le Campionesse d’Europa puntano tanto su grinta, carattere, combattività e noi non dovremo essere da meno. Bisognerà marcare al meglio Tijana Boskovic, limitare i suoi diagonali magari concedendo un po’ più di parallela potrebbe essere una soluzione: frenare il loro opposto è il compito più importante, qui dovranno subentrare il grande lavoro in seconda linea di Monica De Gennaro e Lucia Bosetti ma anche i muri di Cristina Chirichella e Anna Danesi. Attenzione a non sottovalutare la schiacciatrice Brankica Mihajlovic. Capitolo servizio: potrebbe essere un’arma a nostro vantaggio, dovremo cercare di sfruttarla in maniera certosina. Si può fare, servirà la partita della vita per tornare sul Tetto del Pianeta a 16 anni di distanza dalla magia di Berlino.

 





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