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Ginnastica, Mondiali 2018: Italia senza finali di specialità, non succedeva dal 2005 prima dell’era Ferrari

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L’Italia non è riuscita a conquistare nemmeno una Finale di Specialità ai Mondiali 2018 di ginnastica artistica. All’Aspire Dome di Doha (Qatar) le azzurre rimangono a bocca asciutta, solo Lara Mori aveva delle concrete possibilità di accedere all’atto conclusivo al corpo libero ma purtroppo la nostra capitana non ha firmato l’impresa e dunque la nostra Nazionale torna a casa a mani vuote come non capitava dal 2005: dall’avvento di Vanessa Ferrari, infatti, l’Italia era sempre riuscita a strappare un posticino tra le migliori otto in qualche specialità ma questa volta l’obiettivo non è stato raggiunto.

Dal 2002, quando Ilaria Colombo ci riportò nell’artistica che conta con la finale alla trave dopo addirittura 52 anni di digiuno, a oggi solo nel 2003 e nel 2005 avevamo mancato l’appuntamento con la gloria. Ad Aarhus 2006 esplose Vanessa Ferrari che, oltre al trionfo nel concorso generale, conquistò il bronzo al corpo libero e alla trave oltre alla finale alle parallele. A Stoccarda 2007 ci affidammo sempre alla Regina (corpo libero e staggi), a Londra 2009 le sorprese di Serena Licchetta (parallele) ed Elisabetta Preziosa (trave).

Amsterdam 2010 e Tokyo 2011 portano ancora la firma di Vanessa Ferrari che poi conquistò l’argento al corpo libero ad Anversa 2013 quando fu quarta anche alla trave davanti a Carlotta Ferlito. A Nanning 2014 la doppietta della bresciana e di Erika Fasana al quadrato, la comasca si replicò a Glasgow 2015 sul suo attrezzo prediletto.

Stiamo parlando esclusivamente del settore femminile perché al maschile Marco Lodadio è riuscito a qualificarsi alla finale agli anelli (venerdì lotterà per le medaglie), a cinque anni dall’atto conclusivo di Alberto Busnari al cavallo con maniglie.

 





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