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F1, Pagelle GP Giappone 2018: Hamilton non sbaglia mai, Bottas “in ufficio”, Vettel agrodolce, bene Verstappen, Raikkonen anonimo, Alonso desolante

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Non passerà certo alla storia della Formula Uno il Gran Premio del Giappone 2018, ma diversi spunti li ha assolutamente regalati. Andiamo a vedere chi, oltre al quasi quinto campione del mondo Lewis Hamilton, si è meritato una buona pagella e chi, come Kimi Raikkonen, è stato rimandato.

PAGELLE GP GIAPPONE 2018

LEWIS HAMILTON (MERCEDES) – VOTO 9: Vittoria disarmante. L’inglese domina a Suzuka dando la sensazione di non forzare mai. La sua W09 è talmente perfetta che non deve fare altro che condurla con il suo attuale stato di grazia. Il quinto titolo iridato è ormai conquistato. Il miglior Hamilton di sempre.

VALTTERI BOTTAS (MERCEDES) – VOTO 6.5: Classica giornata in ufficio per il finlandese che copre le spalle al compagno e, questa volta, non deve nemmeno illudersi per una vittoria dalla quale è sempre stato lontano anni luce. Giornata di sbadigli per il finlandese.

SEBASTIAN VETTEL (FERRARI) – VOTO 6: Da un lato regala spettacolo a suon di sorpassi in una gara davvero emozionante. Dall’altra convive con la consapevolezza di avere rovinato tutto con l’attacco a Max Verstappen alla Spoon curve. Con il senno di poi avrebbe dovuto aspettare il tratto conclusivo del tracciato, invece spreca tutto e finisce 18esimo. Chiude sesto, non poteva fare di più. Sembra in confusione già da tempo, non azzecca più una scelta e, oggettivamente, anche la fortuna non lo sta certo aiutando.

KIMI RAIKKONEN (FERRARI) – VOTO 4.5: Da quando la Ferrari lo ha scaricato in vista del 2019 è letteralmente svanito. Come in Russia chiude un weekend senza il minimo guizzo. Parte quarto, arriva quinto. Anonimo!

MAX VERSTAPPEN (RED BULL) – VOTO 8: Al via sbaglia con Kimi Raikkonen ma non si demoralizza, si riprende, e mette addirittura pressione a Valtteri Bottas per la piazza d’onore. Da Montecarlo in avanti non ne ha più sbagliata una, e sta dimostrando che sa essere anche solo genio e non accompagnato dalla sregolatezza.

DANIEL RICCIARDO (RED BULL) – VOTO 7.5: La sua prima parte di gara è da applausi. Scatta 15esimo ma ben presto risale fino alla quinta posizione a suon di sorpassi. Ai box guadagna la quarta posizione e, per qualche giro, prova anche a spingere sul compagno per il podio. Non ci riesce, ma viste le previsioni non poteva fare di più. 

SERGIO PEREZ (RP FORCE INDIA) – VOTO 7: Conclude “primo dei terrestri” e come risultato è sempre da sottolineare. Rifila 9 secondi al compagno di scuderia e, per usare un eufemismo, non gli dispiace.

KEVIN MAGNUSSEN (HAAS) – VOTO 4: Dopo un inizio di stagione con i fiocchi sta chiudendo malissimo. Dopo le “risse” di Sochi, replica nei primi giri anche a Suzuka, andando a cambiare traiettoria in rettilineo fino a farsi tamponare da Leclerc. Gara finita e ennesima penalità risparmiata.

CARLOS SAINZ (RENAULT) – VOTO 6: Sale in zona punti e, vista la Renault, non è poco. Si becca un giro ma, quantomeno, regola il compagno Nico Hulkenberg, sempre più in difficoltà.

BRENDON HARTLEY (TORO ROSSO) – VOTO 4: Partiva dalla terza fila e sperava in una gara da protagonista. Finisce rapidamente nei bassifondi e non si ritrova più.

PIERRE GASLY (TORO ROSSO) – VOTO 6: Prima parte di gara scintillante in sesta posizione, poi la vettura cala e, proprio in extremis, deve salutare la decima posizione. Ce l’ha messa tutta!

FERNANDO ALONSO (McLAREN) – VOTO 4: Il suo finale di carriera in Formula Uno è davvero desolante. Doppiatissimo, si nota solo quando subisce i sorpassi dei primi della classe. Fine ingloriosa per un due volte iridato.

STOFFEL VANDOORNE (McLAREN) – VOTO 3: Era arrivato in F1 con l’etichetta di Predestinato. Finisce in McLaren e non gli poteva capitare di peggio. Dopo due annate completamente da dimenticare è anche lui agli ultimi chilometri, ma li sta affrontando in una maniera anonima e davvero anonima. Quasi non ci si ricorda che sia al via!

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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