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Ciclismo

Vuelta a España 2018: Elia Viviani e la Quick-Step Floors, un meccanismo perfetto

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Un vero e proprio meccanismo perfetto. Dopo Alhaurín de la Torre, Elia Viviani sbanca anche Fermoselle. Di mezzo un solo (mezzo) passo falso: quello di San Javier. Mar Menor, quando ad imporsi è stato Nacer Bouhanni. Le volate alla Vuelta a España 2018 sono un regno del velocista di Isola della Scala e della sua Quick-Step Floors, davvero una squadra eccezionale.

Il cambio di passo da parte del campione olimpico dell’omnium di Rio 2016 è arrivato la scorsa estate, ma il balzo in alto è giunto proprio con il cambio di squadra. Dal Team Sky, una compagine sì organizzatissima e di primissimo livello, ma che dà poco spazio alle volate, alla mostruosa squadra belga, piena zeppa di passistoni, ideali per organizzare un treno di lusso. Bisogna solo concretizzare, perché spesso e volentieri ci si ritrova in prima piazza a 200 metri dalla fine: il testa a testa con gli altri velocisti diventa una pura formalità. 

Oggi l’ennesima dimostrazione di forza. Preso il comando delle operazioni a circa 5 chilometri dal traguardo con tutti gli otto uomini, al vento, per cercare la posizione finale migliore. Le poche difficoltà a livello altimetrico e planimetrico hanno sicuramente aiutato: trenate eccezionali, prima dell’ultimo chilometro, dove sono rimasti gli ultimi tre “vagoni”. Michael Morkov, campione danese, Fabio Sabatini, l’ultimo uomo prediletto, e poi il campione italiano Elia Viviani: i rivali non sono nemmeno riusciti a staccarsi di ruota. 





gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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