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Nuoto: l’Italia più forte di sempre? Detti e Martinenghi torneranno abili e ai Mondiali 2019 di Gwangju il test della verità

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E così gli Europei di nuoto 2018 sono andati in archivio ed il trionfo italiano per quantità e qualità non è in discussione. Il Tollcross International Swimming Centre è stato teatro delle imprese degli azzurri in vasca, capaci di vincere, migliorarsi ed ottenere prestazioni di livello mondiale. Un aspetto da considerare tenendo conto che il fine ultimo sono sempre i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. L’aver espresso in acqua tempi da podio a Cinque Cerchi fa ben sperare in vista di quel che sarà. Risultati, poi, conseguiti in una situazione non semplice perché senza il contributo al 100% delle medaglie d’oro di Budapest (Mondiali): Gabriele Detti infortunato, Gregorio Paltrinieri condizionato da problemi di salute nel corso della settimana di gare britannica e Federica Pellegrini dedita alla velocità e in un’annata di transizione.

I NUMERI – 6 ori, 5 argenti e 11 bronzi, 22 medaglie in totale, sono un bottino eccellente, superiore a quanto fatto a Debrecen 2012, edizione però disputata nell’anno olimpico e quindi di livello diverso rispetto a quella britannica. A far da cornice a tutto questo il secondo posto nella classifica per nazioni: 44 presenze in finale (ivi comprese le staffette), quattordici record italiani, un primato italiano cadetti, due juniores, tre migliori prestazioni in tessuto e trentanove primati personali. Questi i dati (fonte Fin) che descrivono la portata dei riscontri del Bel Paese.

LA MIGLIOR ITALIA DI SEMPRE? – E’ giusto parlare di Italia migliore di sempre? A conti fatti no ma potenzialmente sì. Una valutazione del genere deve essere effettuata in competizioni in cui ci si confronterà con il mondo e non solo con il Vecchio Continente. Pertanto, quanto seppero fare i ragazzi di Sydney 2000, capaci di ottenere sei medaglie a Cinque Cerchi (3 ori, 1 argento e 2 bronzi) resta nella storia. Tuttavia, la profondità di squadra espressa nella piscina scozzese fa pensare che le frecce nella propria faretra potrebbero essere molte:

  1. Simona Quadarella: “Regina” del mezzofondo a Glasgow, con tre ori nei 400, 800 e 1500 stile libero. I suoi tempi nelle ultime due specialità sono solo secondi al “mostro” Katie Ledecky. Pensando che a Tokyo le cartucce da sparare saranno ancora tante, trattandosi di una ragazza in crescita esponenziale.
  2. Alessandro Miressi: il campione d’Europa dei 100 stile libero ed il nuovo primatista italiano della distanza con 47″92. Classe ’98 e con molto da affinare (fisico e particolari di nuotata), il “Gigante buono” di Moncalieri ha appena iniziato il proprio percorso e non vuol fermarsi
  3. Ilaria Cusinato: due argenti nei 200 e 400 misti in un’annata particolare per lei, condizionata dallo studio (esame di maturità). Gli impegni tra i banchi di scuola e in vasca sono stati superati brillantemente. Una ragazza che può puntare a traguardi ambiziosi avendo tempi, specie nei 400 metri (misti), da prime al mondo. Da settembre, Stefano Morini (allenatore anche di Gregorio Paltrinieri e di Gabriele Detti) lavorerà per prepararla al meglio ai Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud) e puntare ad una medaglia anche in quella sede.
  4. Margherita Panziera: 2’06″18 è il tempo siglato dalla 22enne di Montebelluna. Era attesa, dopo gli strepitosi miglioramenti di questo 2018, e la vasca britannica è stato il suo palcoscenico nei 200 dorso. Un crono da podio a Cinque Cerchi, quello della veneta, valso l’oro e la conferma che il duro lavoro paga.
  5. Piero Codia: 50″64! Questa la firma del friulano in quella corsia 8 dei 100 farfalla che tutti ricorderemo. La semifinale non era stata brillante: un tempo di 52″02 che sembrava precludergli ogni via per le medaglie. E così, senza avere nulla da perdere, Piero ha letteralmente volato, esibendo uno stile leggero e continuo, toccando la piastra con un riscontro cronometrico più veloce del suo 50 delfino al passaggio di metà gara, e chiudendo alla grande. L’augurio è che l’atleta italiano, dopo questa prestazione “monstre“, accresca la propria autostima e affronti con determinazione e forza i prossimi eventi perché ne ha le possibilità.
  6. Andrea Vergani: Quel 21″37 della semifinale continentale ha scosso tutti in quel di Glasgow. I 33 centesimi tolti al proprio personale nell’unica vasca dello stile libero sono un’enormità. L’esordiente, dunque, ha dimostrato di valere e raccogliere, come il bronzo finale ha certificato.

IL RITORNO DI DETTI E MARTINENGHI – Gli argomenti a sostegno della tesi di un’Italia compatta e coesa come non mai sono convincenti, tenendo conto che altri, tra poco, torneranno in piscina per riprendersi la scena. Parliamo di Detti e Nicolò Martinenghi, gli infortunati di questo 2018, costretti a guardare in tv il darsi in vasca dei propri compagni e sicuramente stimolati a tornare con maggior forza in vista della rassegna iridata di Gwangju (12-28 luglio 2019). Il livornese e il lombardo dovranno confrontarsi con tanti atleti forti, come anche gli Europei hanno dimostrato. Tuttavia, le doti caratteriali e tecniche non mancano ai due, per cui sono pronti a dare anche loro il contributo ad una squadra che aspira a raggiungere vette mai contemplate.





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Laura Vergani