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Nuoto, Europei 2018: Luca Pizzini, un bronzo di lavoro e sacrificio

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Quarta giornata degli Europei 2018 di nuoto che chiude i battenti ed il personaggio del giorno in casa Italia è uno che raramente ha occupato le prime pagine. Parliamo di Luca Pizzini, talento giovanile straordinario della rana, ne parlavano come del “nuovo Domenico Fioravanti”. Un atleta non pervenuto a livello seniores fino ad un paio di stagioni fa, ancorato su quel 2’11” nei 200 rana, di poco conto a livello internazionale.

Poi però il bronzo agli Europei 2016 a Londra (200 rana), in 2’10″39, è la piccola inversione di tendenza. Maggior convinzione nei propri mezzi ma ancora qualcosa manca ed allora l’avventura al Centro Federale di Verona, sotto la gestione di Matteo Giunta (l’allenatore anche di Federica Pellegrini), e la crescita esponenziale su tempi di rilievo. L’anno scorso a Budapest un accesso in finale sfiorato nelle quattro vasche ma il crono di 2’08″95 è straordinario per lui.

Il 2018 è l’anno della conferma, per dimostrare che quanto fatto non è frutto di un momento di particolare ispirazione. E allora a Glasgow, in una rassegna continentale dove i migliori ci sono, il 2’08″54 odierno ed il 2’08″52 delle semifinali, a pochi centesimi dal primato italiano di Loris Facci (2’08″50), valgono molto. Certo, Anton Chupkov da record europeo (2’06″80 a 13 centesimi dal record del mondo) è stato impressionante ma la rana di Pizzini è una realtà non più trascurabile.

Il tempo dei rimpianti ha lasciato spazio a quello delle ambizioni. Chi era una promessa mancata fino a qualche tempo fa, si sta scoprendo un atleta di grande valore che nell’ultimo biennio ha abbassato i propri tempi di due secondi circa. Una crescita che continua, frutto del lavoro e del sacrificio. 

 





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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: OASport

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