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Nuoto, Ceccon e Franceschi brillano a Roma. Ma l’Italia arriva ai Mondiali con meno certezze del 2022

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Thomas Ceccon

Il mondo scappa!“. Con questa battuta Cesare Butini, Direttore Tecnico della Nazionale italiana di nuoto, ha commentato la situazione del panorama internazionale della pratica natatoria in corsie. Nel 2023 tanti Paesi hanno fatto vedere tempi di altissimo profilo, in primis la Cina, e, in attesa dei Trials americani, c’è da riflettere su quello che sarà il rendimento della squadra tricolore nei prossimi Mondiali di Fukuoka (Giappone) dal 23 al 30 luglio.

Nei fatti si è reduci da annate nelle quali la selezione del Bel Paese è stata in grado di aggiornare con costanza incredibile il primato di medaglie ottenute nelle competizioni più importanti. Nei Mondiali a Gwangju (Corea del Sud) del 2019, arrivarono 3 ori, 2 argenti e 3 bronzi. L’anno scorso a Budapest questo risultato era stato polverizzato, visti i 5 ori, 2 argenti e 2 bronzi, con record nel numero di vittorie, podi e anche finalisti.

E quest’anno? “Siamo indietro. Credo che come Nazionale non siamo nella condizione migliore, ma speriamo di difendere i risultati ottenuti così lontano e contare sul supporto della nuova generazione“, le parole di Thomas Ceccon, che descrivono la situazione, con meno certezze in casa italiana. Nell’ultimo Settecolli, le indicazioni positive sono emerse da meno atleti di quelle che ci si immaginava e coincidono con Ceccon e Sara Franceschi, capace quest’ultima di realizzare il primato italiano dei 200 misti. A i due citati, da tenere in considerazione la tripletta (400-800-1500 sl) di Simona Quadarella.

Le perplessità ci sono nei confronti di una Benedetta Pilato che nuoterà solo i 50 rana e non difenderà il titolo dell’anno scorso nei 100, e di un Nicolò Martinenghi, che ha sofferto di alcuni problemi fisici e non ha potuto allenarsi come avrebbe voluto. Acciacchi anche per i membri della 4×100 sl, con Lorenzo Zazzeri costretto a stare fermo lungamente, mentre la verve di Alessandro Miressi appare appannata, tenuto conto di un crono da 47″ non nuotato nel 2023.

In tutto questo, ci sono stati anche i problemi fisici/personali di Lorenzo Galossi, talento strepitoso dello stile libero nostrano, che quest’anno non si è mai visto, mentre nel gruppetto delle “raniste”, il solo lampo di Lisa Angiolini è stato un po’ poco per far sperare in qualcosa di grande. Discorso a parte quello di Gregorio Paltrinieri, sempre più attirato dalle acque libere, con tempi che negli 800 e nei 1500 sl non sono stati strabilianti finora.

Per questo, l’Italia si presenta in tono un po’ dimesso rispetto a quello a cui aveva abituato, magari augurandosi di avere delle liete sorprese in Giappone, lì dove nel 2001 Massimiliano Rosolino e Alessio Boggiatto fecero i fuochi d’artificio nei misti.

Foto: Lapresse

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