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Formula 1

F1, GP Belgio 2018: le gomme Pirelli scelte da Ferrari e Mercedes. Mescole e possibili strategie

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Si alzi il sipario. Il Circus della Formula Uno torna protagonista dopo la classica pausa estiva e lo scenario in cui girare e regalare emozioni agli appassionati è quello di Spa-Francorchamps (Belgio). 7004 metri di storia, sul tracciato più amato dai piloti (dove iniziò la leggenda di Michael Schumacher) e più selettivo per le monoposto. Un mix perfetto di velocità di punta in rettilineo e di percorrenza in curva sarà necessario per massimizzare la propria prestazione ed ottenere il meglio possibile.

13° round del Mondiale 2018 fondamentale per la Ferrari, reduce dagli appuntamenti in Germania e in Ungheria al di sotto delle aspettative. Le occasioni perse da Sebastian Vettel, secondo a 24 punti da Lewis Hamilton (Mercedes), sono state molte e sull’asfalto belga ci si aspetta da parte del tedesco e dalla scuderia di Maranello un riscatto. La SF71H ha messo in mostra grandi performance su tutti i circuiti e nelle Ardenne bisognerà tramutare questa superiorità tecnica in punti.

Le scelte delle gomme, in questo senso, sono fondamentali. La Pirelli ha messo a disposizione le medie, le soft e le supersoft. Una configurazione identica rispetto all’anno scorso anche se l’identificativo delle coperture era diverso. Nel 2017 parliamo di soft, supersoft e ultrasoft ma considerando la struttura più morbida di base delle mescole 2018, appare chiaro che i set siano i medesimi. Ferrari e Mercedes hanno optato per due scelte differenti:  Vettel (2 treni di medie, 4 di soft e 7 di supersoft) e Kimi Raikkonen (1 treno di medie, 5 di soft e 7 di supersoft) hanno puntato le proprie fiches sulle gomme a banda rossa mentre Hamilton (3 treni di medie, 4 di soft e 6 di supersoft) e Valtteri Bottas (3 treni di medie, 4 di soft e 6 di supersoft) hanno dato maggior importanza alle mescole più dure. Chi avrà ragione?

Strategia che non stupisce quella dei due top team. Le Frecce d’Argento sono sempre state particolarmente veloci con gli pneumatici a banda bianca, riuscendo a trovare la finestra d’utilizzo (temperatura) con grande facilità. Di contro il Cavallino Rampante ha spesso privilegiato le coperture più morbide per via di assetti che conservano meglio le gomme.

Spa è un tracciato particolare, in cui le mescole sono molto sollecitate: un esempio tipico è il settore dell’Eau Rouge, dove i piloti affrontano prima una discesa e poi una compressione in salita a velocità elevatissime con carichi verticali estremi (fonte: Pirelli). Per questo il numero di soste potrebbe variare da uno a due a seconda di quello che sarà il consumo degli pneumatici a disposizione, in relazione al set-up.

Bisognerà fare attenzione poi al meteo. Le previsioni non promettono nulla di buono in vista del weekend e soprattutto per le qualifiche il rischio pioggia è piuttosto alto. Inoltre le temperature dovrebbero essere basse (temperature 13° C – 15° C)  e questo aspetto, sulla carta, potrebbe essere favorevole alla vettura di Brackley, sempre un po’ in sofferenza con il caldo anche se a Budapest si è notato un miglioramento.

Le incognite dunque non mancano e i piloti, supportati dalle scuderie, dovranno essere abili ad interpretare tutti i momenti per sfruttare il potenziale massimale della propria macchina. L’incertezza regna sovrana.

 





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