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Ciclismo

Tour de France 2018, tattica sbagliata per la Bahrein Merida? Pellizotti e Pozzovivo lavorano, poi Nibali paga nel finale

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Finalmente è arrivato lo spettacolo al Tour de France 2018: dopo dieci tappe davvero molto deludenti, all’undicesima, la seconda sulle montagne alpine, i corridori si sono dati battaglia, sfidandosi in un bellissimo faccia a faccia sull’ascesa finale che portava in vetta a La Rosière Espace San Bernardo, a 108.5 chilometri dalla partenza di Albertville. Frazione breve, ma con uno sforzo intensissimo: è stato costretto a difendersi Vincenzo Nibali, la più importante carta da giocare per il Bel Paese.

Le cose sono cambiate nella scalata al Cormet de Roselend, con la Movistar che ha lanciato all’attacco Alejandro Valverde (scatto kamikaze, vista la condizione precaria dell’iberico) e la Bahrain-Merida che ha deciso di provare a cambiar ritmo per smuovere le acque. La consueta gestione da parte del Team Sky, con ancora Moscon e Rowe davanti, non era piaciuta infatti a Nibali che ha deciso insieme allo staff di provare a mettere davanti i compagni: prima Franco Pellizotti, poi, sul finale dell’ascesa, Domenico Pozzovivo. 

Alcuni risultati sono arrivati, il plotone si è praticamente dimezzato, ma la tattica non è sembrata poi funzionare al meglio. Pozzovivo e Nibali hanno lasciato la testa del gruppo in discesa, dove ha fatto la differenza la Sunweb con Tom Dumoulin: poteva essere un importante punto d’appoggio. Poi, sull’ascesa finale di La Rosiere, quando il Team Sky si è giocato i pezzi da novanta (un Michal Kwiatkowski super), la pedalata dello Squalo è diventata molto più appesantita. Sullo scatto di Geraint Thomas il siciliano ha preferito non rispondere, per andare poi in progressione nei chilometri successivi (anche Chris Froome ha guadagnato con Dan Martin), limitandosi a difendere e a restare nel drappello con Nairo Quintana, Primoz Roglic e Romain Bardet. Difficile giudicare negativamente la prestazione dell’azzurro oggi, visto che vale anche la quarta piazza in classifica generale, ma si poteva pensare di provare a fare qualcosa in più, o magari conservare le energie per domani.

 





gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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