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Ciclismo

Tour de France 2018: la rinascita di Nairo Quintana. Ha perso smalto, ma torna in corsa per il podio

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Sembrava l’ombra di se stesso da due anni a questa parte, non sembrava più in grado di fare la differenza sulle amate salite, si era quasi eclissato dal ciclismo che conta dopo un deludente 2017 in cui era partito per puntare alla doppietta Giro-Tour fallendo miseramente. Oggi però è rinato dalle sue ceneri, sul suo terreno prediletto, con il naso rivolto all’insù, in una delle tappe simbolo di questa edizione della Grande Boucle: Nairo Quintana ha battuto un colpo, ha tuonato fulmine e saette sul Col du Portet, ha entusiasmato con un attacco micidiale lanciato a 14 chilometri dalla vetta e ha tagliato il traguardo a braccia alzate.

Il colombiano ha meritatamente conquistato la 17^ tappa della Grande Boucle e lo ha fatto con uno stile inconfondibile, da vero scalatore, dominando un’ascesa durissima, lunga 16 chilometri con una pendenza media del 9%. Il capitano della Movistar voleva lasciare un segno nella corsa a tappe più prestigiosa dopo aver perso terreno in quasi tutte le altre frazioni di montagna, senza dimenticarsi del minuto abbondante perso il primo giorno a causa di una foratura. La classifica generale piangeva ma il 28enne non si è perso d’animo, oggi aveva la gamba dei giorni più belli e ha osato facendo lavorare perfettamente i compagni di squadra Alejandro Valverde e Mikel Landa, operando una strategia che finalmente ha funzionato in casa Movistar.

Nairo Quintana è tornato, è il solito scalatore capace di una progressione fulminea, con caparbietà non si è mai voltato indietro anche se i vari Geraint Thomas, Tom Dumoulin, Primoz Roglic e Chris Froome lo hanno lasciato fare visto il suo distacco in classifica generale. Gli episodi della corsa, però, hanno riaperto uno spiraglio per il vincitore del Giro d’Italia 2014 e della Vuelta di Spagna 2016: la corsa verso il podio sui Campi Elisi di Parigi non è impossibile. Chiaramente il leader della squadra spagnola si era presentato per vincere dopo due secondi posti (2013, 2015) e il terzo posto del 2016 ma ritornare sui gradini più belli all’ombra dell’Arco di Trionfo potrebbe essere una consolazione importante per questo Quintana che sembra avere trovato una bella forma nell’ultima settimana.

Deve rimontare 3’30 a Geraint Thomas, 1’31” a Tom Dumoulin, 59” a Chris Froome e 43” a Primoz Roglic. Servirebbe nuovamente una buona azione nell’ultimo tappone pirenaico che prevede Tourmalet e Aubisque (ma lontani dal traguardo) tenendo in considerazione la cronometro di sabato dove quasi sicuramente farà fatica. Tutto è ancora possibile ma c’è bisogno di un Quintana coraggioso, quello visto oggi che non ha paura di attaccare e che vuole osare con personalità, quella che spesso gli è mancata nelle occasioni che contano.

 





(foto Pier Colombo)

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